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La Spagna boccia l'alternanza Popolari-socialisti: forte avanzata di Podemos

Elezioni regionali e amministrative, sconfitta per i popolari che perdono 11 punti e il controllo di 6 regioni

Pablo Iglesias, leader di Podemos
Pablo Iglesias, leader di Podemos

Chiamati al voto per le elezioni regionali ed amministrative gli spagnoli hanno emesso il loro verdetto. Il Partito Popolare esce sconfitto. Ma a vincere non sono i socialisti, loro storici rivali. Gli spagnoli infatti hanno respinto la tradizionale alternanza tra Pp e socialisti optando per il cambiamento. I popolari restano comunque il primo partito, con il maggior numero di voti. Popolari e Socialisti dovranno negoziare con i partiti minori in 13 delle 17 regioni andate al voto ieri (con più di 8mila municipalità).

Il partito del premier Mariano Rajoy ha perso quasi 11 punti rispetto alle elezioni del 2011 ed il controllo di Extremadura, Comunidad Valenciana, Cantabria, Aragón, Castilla-La Mancha e Baleares. Ma la sconfitta sicuramente più pesante, a livello simbolico, è quella che rischia di registrare a Madrid, città che i popolari governano dal 1991, e dove la coalizione Ahora Madrid guidata dalla formazione politica di Pablo Iglesias (che ha avuto il suo primo exploit alle ultime elezioni europee) si è imposta con la candidata Manuela Cardena, che diventerà sindaco se ci sarà un accordo con i socialisti del Psoe.

A Barcellona un'altra coalizione di sinistra guidata dalla ex attivista Ada Colau e appoggiata da Podemos ha sconfitto i partiti pro-indipendenza Convergencia i Unio (CiU) e Esquerra Republicana de Catalunya (ERC). "Qui ha vinto la gente, non un mucchio di iniziali", ha dichiarato Colau parlando ai sostenitori e facendo riferimento alle sigle dei partiti politici tradizionali.

Il leader di Podemos, Pablo Iglesias, dopo il voto è stato uno dei primi politici a parlare ai media. Accompagnato dal sua numero due, Inigo Errejon, ha affermato, secondo quanto riporta il sito 20minutos:"Le grandi città sono il motore del cambiamento politico" ed "è iniziata in Spagna la fine del bipartitismo". Ha concluso: "Questa situazione, questa primavera di cambiamento, è irreversibile. A novembre ci assumiamo la sfida di vincere le elezioni".

La stampa spagnola sottolinea la sconfitta del PP alle elezioni di ieri, insistendo sulla vittoria della sinistra, socialisti e Podemos. Nonostante tutto il Partido Popular si conferma il primo del paese, ma ha perso complessivamente quasi 11 punti e il controllo di 6 regioni: Estremadura, Valencia, Cantabria, Aragon, Castilla-La Mancha, Baleari.

Il Psoe cala nelle grandi città, vince in Estremadura e nelle Asturie, e potrebbe governare in sei regioni se raggiungerà un accordo con Podemos.

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