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Spagna. Nelle scuole di Castilla y León bagni misti e libri gender

Le misure sono contenute in un protocollo voluto dal Ministero della Pubblica Istruzione locale. Sarà riconosciuto il diritto degli studenti di questa parte di Spagna d'indossare l'uniforme in base all'identità di genere che desiderano manifestare.

Spagna. Nelle scuole di Castilla y León bagni misti e libri gender

In Spagna il Ministero della Pubblica Istruzione della comunità autonoma di Castilla y León spinge per l’introduzione dei bagni misti nei centri educativi e nelle scuole pubbliche, così da permettere ai bambini di vivere liberamente l’identità sessuale che “preferiscono”. Inoltre, anche nel caso siano previste delle uniformi, sarà garantita agli studenti LGBT di questa zona della Spagna la libertà di usare l'abbigliamento che preferiscono.

Queste sono solo due delle misure "organizzative" proposte nel «Protocolo de atención educativa y acompañamiento al alumnado en situación de transexualidad y alumnado con expresión de género no normativa», prospettato dal Ministero della Pubblica Istruzione di Castilla y León.

Il piano potrebbe essere avviato "su base sperimentale" durante il primo trimestre del prossimo anno scolastico 2018-2019, come spiega ABC, il quotidiano dei monarchici e dei conservatori di Spagna. Il testo sarà distribuito tra i centri educativi della Comunità, finanziato da fondi pubblici, e stabilisce diverse linee guida per l'azione in presenza di studenti la cui identità sessuale non corrisponda a quella ricevuta alla nascita.

L'iniziativa, supervisionata dal giurista Fernando Rey – che dal luglio 2015 ricopre la carica di Direttore della Pubblica Istruzione nella giunta di Castilla y León guidata da Juan Vicente Herrera –anticipa il processo legislativo che intende legiferare in materia per tutta la Spagna.

Infatti, il Ministero di Castilla y León non ha voluto attendere l'approvazione del testo legislativo nazionale (PSOE, Podemos, Ciudadanos e Mixto sosterranno la legge sulla diversità sessuale, solo il Partito Popolare di Mariano Rajoy si asterrà), che richiederà ancora mesi (se non anni) e ha progettato questo nuovo strumento la cui applicazione (da settembre 2018 a gennaio 2019) trarrà "le conclusioni appropriate per introdurre le modifiche necessarie prima della sua messa in servizio definitiva".

Il protocollo si basa su cinque principi generali in base ai quali i centri educativi "realizzeranno misure e azioni per favorire la piena inclusione di studenti che non si conformano alla propria identità o espressione di genere associata socialmente, per evitare qualsiasi forma di esclusione". I centri di sicurezza dovranno essere "spazi liberi da molestie, aggressioni o discriminazioni per ragioni di identità o espressione di genere". I centri "adotteranno le misure necessarie per la diagnosi precoce e la comunicazione di qualsiasi situazione, nonché la prevenzione e l'eliminazione di atteggiamenti e pratiche che manifestino pregiudizi sessisti o suppongano discriminazioni".

Le scuole di questa parte della Spagna saranno incoraggiate a sviluppare il loro progetto educativo, i regolamenti e la programmazione dall'inizio dell’anno scolastico, per "rispettare la libertà e i diritti di identità o espressione di genere degli studenti". Nel documento è ricordato che "tutti gli studenti hanno il diritto di non avere interferenze nella loro vita privata, compreso il diritto di rivelare o meno la propria identità o espressione di genere".

Il protocollo ricorda come, una volta conosciuta la situazione del minore – da lui stesso, dalla famiglia o quando viene rilevata dagli insegnanti - e una volta valutata, si determineranno le possibili azioni da sviluppare nel centro educativo per assicurare "il rispetto per la loro identità e/o espressione di genere".

Gli educatori dovranno rivolgersi allo studente attraverso il nome scelto in base alla sua identità sessuale, indipendentemente dai loro dati amministrativi. Le condizioni del minore dovranno essere comunicate alla classe, per preparare la loro accoglienza e facilitarne l’integrazione.

Un'altra delle misure previste dal documento è quella che stabilisce per i centri educativi l'adozione di una documentazione amministrativa adeguata al genere con cui lo studente si sente identificato. Sarà garantità anche la libertà nell'uso dell'abbigliamento che si desidera. Se nel centro è presente un abito obbligatorio (per esempio un'uniforme differenziata per sesso) dovrà essere riconosciuto il diritto dello studente LGBT di indossare l'uniforme in base all'identità di genere che desidera manifestare.

Il protocollo raccomanda anche di evitare attività differenziate per sesso e spinge per favorire l'installazione di bagni misti. Se ciò non sarà possibile, "agli studenti sarà garantito l'accesso ai servizi igienici e agli spogliatoi che corrispondono al loro sentire sessuale, assicurando la loro privacy e sicurezza".

Per quanto riguarda le misure educative, il protocollo dispone che il materiale educativo delle classi dovrà promuovere il rispetto e la protezione del diritto all'identità sessuale, i contenuti e le attività che includono la realtà dell'identità di genere dovranno essere sviluppati nei programmi didattici e, ricorda l'Allegato 3 del protocollo, le biblioteche dei centri saranno dotate di risorse bibliografiche della realtà LGTBI (lesbiche, gay, transessuali, bisessuali e intersessuali).

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