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Una squadra di calcio di Al Shabaab per porre fine alla guerra somala

Il presidente della Federcalcio della Somalia ha invitato Al Shabaab a iscriversi e prendere parte al campionato di calcio somalo, un'idea alternativa per porre fine al conflitto in atto nel Paese

Una squadra di calcio di Al Shabaab per porre fine alla guerra somala

Mettere fine alla ventennale guerra somala non con una missione militare e neppure con l'ennesima trattativa diplomatica, ma in una maniera che ha del grottesco e allo stesso tempo dello straordinario: attraverso una partita di calcio. Il Presidente della Federcalcio della Somalia, Abdiqani Said Arab ha infatti proposto ai guerriglieri di Al Shabaab di prendere parte al campionato di calcio nazionale. '' Noi non siamo contro di loro e loro non sono contro di noi'' sono state le parole del Presidente rilasciate alla BBC e poi ha proseguito dicendo che a suo avviso i seguaci di Al Shabaab sono appassionati di calcio e che seguono le partite di campionato e coppa, come fanno tutti i somali.

In Somalia il gioco più popolare al mondo è stato bandito durante il governo degli jihadisti, che quando hanno imposto il controllo su Mogadiscio hanno vietato il calcio, come tutte le attività che in qualche modo non rispondevano ai precetti della Sharia e evocavano in una certa maniera un legame con l'Occidente.

Ma il calcio oggi, con la ritirata dei ribelli dalle principali città verso le zone interne del Paese, e una maggior libertà da parte della popolazione che non è più soggiogata ai dettami del fanatismo, sta prendendo piede ovunque. Non solo nello stadio ricostruito nel 2014, ma in ogni vicolo, dai quartieri affacciati al vecchio porto, sino al centro città. In ogni dove il calcio è ritornato ad essere il sogno di ogni ragazzo e la gioia dell'esultanza.

E oggi, inoltre, la squadra nazionale somala sta ritornando ai livelli di professionismo, tanto che nel 2019 l'intero Paese si augura di vedere i propri undici disputare la Coppa d'Africa.

E chissà se tra loro ci sarà qualche ex combattente islamista, redento dal miraggio di un rettangolo verde.

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