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Stati Uniti, messi a terra i bombardieri pesanti B-1B Lancer

Lo stand-down è stato ritenuto necessario dopo che il Safety Investigation Board ha riscontrato “problemi non identificati con i seggiolini eiettabili di un B-1B"

Stati Uniti, messi a terra i bombardieri pesanti B-1B Lancer

L'aviazione americana ha messo temporaneamente a terra tutti i bombardieri pesanti B-1B Lancer per “condurre un'indagine sulla sicurezza della flotta a seguito di un atterraggio di emergenza avvenuto il mese scorso”. E’ quanto si legge in una nota dell’Air Force Global Strike Command che sovrintende tutti i bombardieri statunitensi.

Il primo maggio scorso, a seguito di un guasto al motore, un B-1B (matricola 86-0109, nome in codice Spectre) ha effettuato un atterraggio di emergenza presso il Midland International Air and Space Port tra Midland e Odessa, in Texas. Il Midland si trova a circa 150 miglia dalla base aerea di Dyess, sede el 9th Bomb Squadron dove era schierato il Lancer. Incolumi i quattro membri dell'equipaggio. Lo stand-down è stato ritenuto necessario dopo che il Safety Investigation Board ha riscontrato “problemi non identificati con i dispositivi Advanced Concept Ejection Seat (ACES) II”.

“Quando i problemi saranno risolti, l'aereo riprenderà a volare. L'Air Force prende sul serio gli incidenti e lavora diligentemente per identificare e correggere potenziali cause”. L’ordine di stand-down è stato ufficialmente emesso giovedì scorso.

Le attuali operazioni dei Lancer

Cinque mesi drammatici per l'Air Force

A terra il potente contingente schierato lo scorso aprile nella base aerea di Al Udeid, in Qatar, per sostituire i B-52 ritornati negli Stati Uniti per aggiornamenti. Dal Qatar l’aviazione statunitense lancia operazioni contro l’Isis in Sira ed Iraq ed i talebani in Afghanistan. Sospese tutte le attività di volo anche per la forza di reazione rapida schierata a Fairford, nel Regno Unito, per rispondere a possibili crisi nel teatro europeo. A terra, infine, i Lancer schierati in rotazione presso la base aerea di Andersen, nell’isola di Guam.

Sono stati cinque comunque mesi drammatici per l’Air Force a causa di incidenti letali che hanno coinvolti due dozzine di aviatori militari statunitensi. Il Pentagono ribadisce che non si tratta di una crisi generale o di un problema sistemico e che ogni singolo incidente è stato determinato da diversi fattori. E’ certamente vero, tuttavia l'Air Force ha effettuato considerevoli tagli al bilancio negli anni e stornato parte delle somme per la manutenzione della flotta in altri capitoli di spesa. E’ innegabile che ciò ha avuto un impatto a cascata sulla prontezza di tutte le forze armate statunitensi. Da rilevare, infine, che l'Air Force, vive una carenza senza precedenti di piloti e personale di manutenzione che può solo aver esacerbato i problemi.

Rockwell International B-1B Lancer

Il bombardiere strategico B-1A a geometria variabile sviluppato negli anni ‘70 si è evoluto nel B-1B, piattaforma a bassa osservabilità per la penetrazione a bassa quota con missili da crociera. Dopo la fine della guerra fredda, la flotta B-1B è stata privata del suo scopo principale per cui era stata progettata e per molti anni è stata sull’orlo del ritiro dal servizio.

L’intera linea supersonica Rockwell International B-1B Lancer è stata denuclearizzata, con processo di conversione della flotta concluso nel 2011. Così come spesso accade per le piattaforme private della loro principale causa progettuale, i nuovi contesti hanno ridato linfa alla flotta B-1B, oggi formata da sessanta bombardieri sui 102 costruiti. Il B-1B ha svolto missioni di combattimento in Siria, Iraq ed Afghanistan: è in grado di volare per dieci ore senza rifornimento e trasporta 84 bombe da 500 libbre (240 kg). Progettato per bombardare l’Unione Sovietica si è trasformato in una piattaforma di supporto alle truppe sul terreno. La quota operativa del B-1 lo rende meno vulnerabile dell’A-10: quest’ultimo è stato schierato in quasi tutti i contesti che hanno visto impegnati gli americani. A-10 che ancora oggi non sono utilizzati in ruoli offensivi bensì di esclusiva copertura. Il B-1B non sostituirà l’A-10, ma è considerata una risorsa nel supporto aereo ravvicinato. L’USAF utilizza delle nuove Task Force formate proprio dalle piattaforme A-10 e B-1B: entrambe possono essere impiegate nel Close Air Support, sebbene offrano soluzioni tattiche diverse. Se da un lato l’A-10 si dimostra imbattibile nel CAS ravvicinato, dall’altro mette comunque a repentaglio la vita del pilota (sebbene sia progettato per incassare un numero impressionante di colpi). Ciò impone una responsabilità politica non indifferente. Operando a media ed alta quota, il B-1B riduce tali possibilità contro nemici che non dispongono di una copertura missilistica di ultima generazione. Da rilevare, infine, che le piattaforme come il B-1B sono efficaci quando dirette dai JTAC sul terreno. Oggi il Lancer non potrebbe sopravvivere all'interno di uno spazio aereo pesantemente difeso. Un profilo a bassa osservabilità ritarda semplicemente il rilevamento ed il successivo inseguimento. Tuttavia perfino il disegno stealth per eccellenza sarà sempre inficiato dall’equipaggiamento esterno. Se un F-22 Raptor (primo caccia da “dominio aereo” al mondo operativo) volasse con i serbatoi supplementari esterni, aumenterebbe la sua sezione equivalente radar, sporcando la sua traccia standard. Ci sono poi alcuni tratti specifici, come la deriva di un velivolo che rende visibile ogni aereo, nessuno escluso. E’ proprio il disegno del velivolo ottimizzato per sconfiggere una determinata banda di frequenza ad essere determinante nella risonanza. La RCS di un bersaglio non dipende solo dalla forma fisica e dai suoi materiali compositi, ma anche dai suoi sottocomponenti come antenne ed altri sensori progettati per soddisfare tali requisiti. Il profilo del bombardiere B-2, privo di alcuni tratti specifici che influiscono nella risonanza, è efficace contro i radar a bassa frequenza rispetto ad un F-22. Sono le leggi della fisica, in sostanza, ad imporre un determinato disegno ottimizzato per diverse tipologie di bande di frequenza. Nella migliore delle ipotesi, il B-1B può operare in un ambiente medio. Il B-2 è attualmente l'unico bombardiere strategico in servizio ritenuto in grado di penetrare in profondità una bolla anti-access/area denial su architettura S -300V4, S-400 o HQ-9 (russi e cinesi la pensano diversamente). La flotta B-1B dovrebbe essere ritirata dal servizio entro il 2040.

Da bombardiere a bassa osservabilità a cannoniera per il Close Air Support

Lo scorso messe a Boeing è stato assegnato il brevetto U.S. 9.963.231 B2 per “moduli per il supporto aereo ravvicinato e l'attacco al suolo senza apportare modifiche permanenti alla configurazione esistente o alla linea esterna della flotta Lancer”. In base alla descrizione si legge che “Boeing propone di riconfigurare le tre stive interne per alloggiare dei moduli a scomparsa o semi incassati con sistemi per il supporto aereo ravvicinato e l'attacco al suolo”. Appare evidente che i moduli compatti proposti possano essere implementati in qualsiasi piattaforma con una stiva interna in grado di ospitarli. In base alle immagini mostrate, la dotazione offensiva prevede sistemi M230 Chain Gun da 30 millimetri , GAU-12 Equalizer da 25 mm e diversi cannoni della serie Bushmaster con calibro da 30, 35 e 40 millimetri. Il Bushmaster IV è ritenuto in grado di penetrare corazzature di 150 mm di spessore.

“L'essere in grado di immagazzinare cannoni all'interno dell'aereo garantisce innegabili benefici: maggiore autonomia, migliore manovrabilità e prestazioni complessive che non alterano il profilo stealth”. Sarebbe opportuno capire se la cellula del B-1B Lancer possa garantire la medesima solidità strutturale del C-130 della Lockheed, convertito proprio dalla Boeing in cannoniera attualmente nelle versioni Spooky e Ghostrider.

Lo Special Operations Command ha acquistato 37 cannoniere AC-130 J Ghostrider.

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