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"Lo Stato delle leggende", la serie tv che utilizza l'ironia per battere l'Isis

Un cowboy, il diavolo e Israele danno vita a un mostro. Giocando con le teorie del complotto, la tv irachena usa la commedia contro il terrore

Un fotogramma dal trailer della serie tv
Un fotogramma dal trailer della serie tv

Una risata non sconfiggerà certo lo Stato islamico, ma questo non è un motivo sufficiente per non provare a irridere il gruppo guidato dall'autoproclamato Califfo Abu Bakr al-Baghdadi.

È più o meno questa l'idea che fa da sfondo a una serie televisiva in onda sul canale di Stato iracheno. Si intitola "Lo Stato delle leggende" e va in onda nonostante attori e sceneggiatori siano ben consapevoli dei rischi che corrono, vista la facilità con il gruppo di al-Baghdadi si lascia andare a decapitazioni e violenze di vario genere.

Il tono della serie è chiaro fin dal trailer. Nel filmato un cowboy fa da sensale per il matrimonio del diavolo, dalla cui unione con una donna che rappresenta Israele nasce il "Califfo" al-Baghdadi. A fare da testimone a tutto questo il Qatar, che se non è coinvolto direttamente nella nascita dello Stato islamico, di certo ha finanziato diversi gruppi islamisti attivi in Siria.

I contenuti - scriveva ieri il Washington Post - sono poi stati leggermente modificati, per evitare di ridicolizzare troppo Paesi che hanno un ruolo nella coalizione guidata dagli Stati Uniti per contenere l'avanzata dello Stato islamico. Non comunque di molto.

Khalil Ibrahim, uno degli attori della serie, ha detto al quotidiano statunitense: "Alla gente stiamo mostrando la vera immagine di Daesh (acronimo arabo dell'Is)".

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