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Stoltenberg: "Nato pronta ad aiutare la Libia"

Il segretario generale dell'Alleanza: "Serve una strategia flessibile che si basi sull'aiuto alle forze locali"

Stoltenberg: "Nato pronta ad aiutare la Libia"

"In Libia ci teniamo pronti ad assistere un governo nazionale, se ce ne farà richiesta. Non stiamo discutendo di una nuova grande operazione militare in Libia", ma se si formerà un governo di unità nazionale, "siamo pronti ad aiutarli fornendo assistenza". Così il segretario generale Nato Stoltenberg in un’intervista a Repubblica. La nato è pronta a intervenire in Libia, se si formerà un governo di unità nazionale e se chiederà assistenza per ricostruire le proprie capacità di difesa, spiega Stoltenberg. Che illustra anche la nuova strategia "flessibile" nella lotta globale al terrorismo, dove non conta tanto mostrare la bandiera quanto aiutare le forze locali. Perché, spiega, in questa guerra "la maggior parte delle vittime sono musulmane e sono musulmani anche la maggioranza di quelli che si battono contro l'Is. Alla fin fine noi non possiamo combattere al posto loro". E ancora: "La Nato è impegnata. Con assistenza e addestramento in Giordania, Iraq e Tunisia.

In Turchia siamo in procinto di schierare maggiori risorse. Continuiamo ad essere presenti in Afghanistan. E in Libia ci teniamo pronti ad assistere un governo nazionale, se ce ne farà richiesta. Non stiamo discutendo di una nuova grande operazione militare in Libia, e del resto non mi sentirei di raccomandarlo. Ma se si formerà un governo di unità nazionale, siamo pronti ad aiutarli fornendo assistenza. Tutti questi sforzi hanno il medesimo obiettivo, ma secondo modalità diverse, perché si affrontano problematiche diverse". Infine parla della Turchia: "La Turchia vive una situazione difficilissima essendo confinante con l'Irak e la Siria. È l'alleato più colpito dalla crisi in Medio oriente. Ha accolto più di due milioni di profughi. Ogni nazione ha il diritto di difendere e proteggere la propria integrità territoriale, incluso lo spazio aereo. La Nato li aita a rafforzare le proprie difese aeree, (con la partecipazione di Spagna, Germania, Regno Unito e altri alleati). Siamo militarmente presenti in Turchia e lungo il confine siriano ben da prima che l'aereo russo fosse abbattuto. Entro Natale decideremo su un ulteriore pacchetto di misure di assistenza.

La Nato continuerà ad essere presente nel Paese".

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