Sparatoria a Strasburgo

La vignetta del terrore dopo l'attacco in Francia

Stato Islamico ed al Qaeda hanno regolarmente ripreso a pubblicare notizie e rivendicazioni ignorando, al momento, Strasburgo. L'attentato celebrato dai simpatizzanti pro-Is

La vignetta del terrore dopo l'attacco in Francia

Nel momento in cui scriviamo nessuna sigla jihadista ha rivendicato l’attacco avvenuto poco dopo le venti di ieri sera nei mercatini di Natale a Strasburgo, nel Nord-est della Francia. Da circa quattro ore il flusso di notizie e rivendicazioni sui canali Idra dello Stato islamico è regolarmente ripreso. Come abbiamo avuto modo di dimostrare negli ultimi anni, i canali Idra pubblicano rispettando un fuso orario diverso dal nostro. Amaq ed il canale Islamic State non menzionano l’attacco di ieri sera. Anche al Qaeda ha ripreso regolarmente a diffondere notizie e rivendicazioni sui canali ufficiali, ignorando il vile attentato contro i mercatini di Natale di Strasburgo. Ciò non esclude un qualche tipo di collegamento tra l’esecutore materiale dell’attacco ed un’organizzazione terroristica, ma fino a questo momento nessuna sigla jihadista ha rivendicato l’attentato.

Potrebbero farlo a breve. Magari è solo una questione di minuti, ma nel momento in cui scriviamo nessun gruppo ha rivendicato l’attacco di Strasburgo. Potrebbero sfruttarlo ponendo un sigillo senza alcun reale coinvolgimento. Potrebbero del tutto ignorarlo lasciando spazio ad altre ipotesi.

Non è il modus operandi che identifica il mandante.

I canali Idra dello Stato islamico

La nuova architettura mediatica dello Stato islamico è composta dai tre canali Idra: Amaq News Agency, Islamic State ed Al-Naba. Ogni canale Idra ha un diverso pubblico di riferimento ed una differente finestra temporale di azione. Tutte le produzioni dello Stato islamico sono dirette da Central Media Diwan

I canali Amaq ed Islamic state

Amaq News Agency è il principale strumento di propaganda dello Stato islamico: Inizialmente non era inquadrata nell’architettura mediatica dello Stato islamico. Creata nell’agosto del 2014 come agenzia di stampa con aggiornamenti ed inviati dal fronte, nasce per contrastare le "false" informazioni dell’Occidente. Il suo ruolo si è poi evoluto gradualmente fino a trasformarsi nel principale organo di propaganda dello Stato islamico. Amaq rappresenta una fonte di informazione controllata e calibrata, ma che non possiede la legittimità del canale ufficiale Islamic state o Is. Per intenderci. Amaq News Agency opera come se fosse un organo di stampa non ufficiale, ma controllato dal governo, cioè lo Stato islamico, che a sua volta gestisce altri canali. Ad esempio è il canale Is che sovrintende e coordina tutti i notiziari diffusi quotidianamente da Al Bayan, stazione radio ufficiale dello Stato islamico. Amaq è ritenuta la CNN dello Stato islamico. E’ online da più di quattro anni con flusso di notizie aggiornate in tempo reale provenienti dalle varie province dello Stato islamico. Ogni aggiornamento su Amaq è inviato per email anche agli abbonati che oscillano mediamente tra i 1700 ed i 2200 account. Anche in questo istante Amaq News Agency continua a diffondere comunicati, video ed informazioni sulla rete.

Per definizione, alla base di ogni strategia d’attacco e di difesa vi sono alcuni parametri da considerare come ad esempio il tempo, i costi, le risorse ed i benefici a breve, medio e lungo termine. L'unica spiegazione plausibile è che le intelligence occidentali preferiscano monitorare piuttosto che offuscare Amaq cosi da individuare i soggetti radicalizzati. Se cosi fosse sarebbe una strategia simile (in linea teorica e con le dovute proporzioni) a quella degli inglesi e degli americani durante la seconda guerra mondiale quando intuirono che un Hitler vivo avrebbe creato più problemi che da morto. Tuttavia rimane una strategia rischiosa poiché se da un lato Amaq rappresenta un prezioso patrimonio informativo per le agenzie d'intelligence, dall'altro il canale continua a diffondere news, approfondimenti, appelli, codici e video di propaganda da più di quattro anni come principale organo di diffusione dello Stato islamico.

Al-Naba

Originarimanente al-Naba, prodotto da Central Media Diwan, nasceva per la massima diffusione e l'immediata lettura sul campo per le forze di guerriglia per un approccio certamente diverso da quello adottato per Inspire, Rumiya o Dabiq, intesi come veri e propri manuali di guerra. Mutati contesti operativi impongono una diversa letteratura di supporto. Fino al 140° numero di al-Naba, lo Stato islamico non ha adattato la sua letteratura di riferimento al contesto, preferendo sospendere la produzione delle sue principali opere. Tuttavia proprio il 141° numero rappresenta il punto di svolta per una metamorfosi editoriale necessaria. Al-Naba si è trasformato gradualmente in uno strumento ibrido con al suo interno i contributi e gli autori di Rumiya. Sarebbe opportuno rilevare, non considerando la letteratura parallela pubblicata su canali riservati, che al-Naba resta l’unica produzione dello Stato islamico diffusa sulla rete con regolarità. Scritta fin dal primo numero in arabo e mai tradotta, l’opera ha un preciso scopo: rivendicare ogni attentato nel globo, dando visibilità, credito e profondità digitale alle operazioni che non ottengono rilevanza sui media occidentali. Oltre alle necessità operative contestuali, lo Stato Islamico ha l’esigenza di rispondere ad al Qaeda, a sua volta ritornata con prepotenza e capacità sulla rete con opere molto raffinate ed incisive. Lo Stato islamico si è reso conto dell'inefficacia dei Media Operative (i simpatizzanti), orfani di una costante linea strategica di riferimento come ad esempio avvenuto durante il Ramadan o i Mondiali di Russia. Al-Naba opera come vetrina promozionale per i video della serie Inside the Caliphate e Harvest of the Soldiers e per le produzioni diffuse da Al-Furqan Media. I ritardi delle uscite di al-Naba coincidono esattamente con la diffusione sulla rete di un nuovo video.

Quando non disponibili (ritardo massimo di 10 giorni), le uscite di al-Naba sono praticamente calendarizzate: nella notte tra giovedì e venerdì di ogni settimana.

Al-Hayat Media Center

Creata nel maggio del 2014, opera come se fosse un normale broadcaster con un proprio logo (a forma di lacrima) simile a quello di Al-Jazeera. Da quattro anni diffonde con una certa regolarità contenuti editoriali in diverse lingue. Il primo video è stato rilasciato sulla rete il 19 giugno del 2014 e ha subito ricevuto ampia risonanza a livello internazionale. Intitolato Non c'è vita senza Jihad, descrive il motivo per cui i jihadisti occidentali abbandonano le proprie case per recarsi in Siria e combattere sotto la bandiera dello Stato islamico. Il ramo mediatico al-Hayat Media Center è responsabile delle defunte produzioni jihadiste Dabiq e Rumiyah.

Stato islamico: Le mutazioni editoriali

Il 13° ed ultimo numero di Rumiyah è considerato il testamento strategico dello Stato islamico che ha consacrato la fine del ciclo fisico e l'inizio della transizione in rete terroristica clandestina. Rumiyah è la mutazione editoriale di Dabiq il cui ultimo numero è stato pubblicato il 31 luglio del 2016. Il primo numero di Rumiyah è stato identificato sulla rete il 5 settembre del 2016, nell’ultimo mese lunare del calendario islamico Dhul-Hijjah 1437. Il tredicesimo ed ultimo numero di Rumiyah è stato pubblicato esattamente un anno dopo, il 9 settembre del 2017. Settembre rappresenta il periodo dell’espletamento dei riti del pellegrinaggio. Da rilevare che lo Stato islamico ha decontestualizzato le classiche prescrizioni del Corano per garantire un supporto religioso ad omicidi e missioni di martirio. La reinterpretazione della teologia islamica risale al 2014, durante i primi sermoni di Abu Mohammed al-Adnani, portavoce del gruppo e del califfo autoproclamato Abu Bakr al-Baghdadi. Il linguaggio jihadista non va inteso come letterale, ma interpretato ed incastonato in un preciso contesto con un chiaro obiettivo strategico. Lo Stato islamico si definisce come il ramo puro dell’Islam nella sua forma più vera. Non a caso il tredicesimo ed ultimo numero di Rumiyah è dedicato alla la dottrina islamica della migrazione, una forma di jihad senza armi.

Come funziona l’Idra

Un attentato (coordinato o ispirato) riceverà copertura iniziale su Amaq. Il canale Islamic state si attiverà soltanto dopo per legittimare l'azione e collegarla al ramo principale del gruppo. Da rilevare che non tutti gli attentati diffusi da Amaq ricevono la consacrazione sul canale Is: Questo dipende dal grado di coinvolgimento dell'organizzazione centrale. Amaq News ed il canale Islamic State operano quindi come strutture indipendenti, ma coordinate. Ad esempio possono aggiornare le loro news in maniera autonoma a completezza dell’informazione data, così come avvenuto per l’attentato in Iran. In al-Naba, infine, troviamo tutti gli attentati rivendicati su Amaq ed Is ed i contenuti delle precedenti opere come Dabiq e Rumiyah. Is, Amaq News ed al-Naba rappresentano una sorta di meccanismo ridondante. I canali Idra sono quindi strumenti di propaganda indipendenti ma collegati. Oltre alla letteratura convenzionale diffusa sulla rete con istruzioni prevalentemente entry level e dedicata prevalentemente ai terroristi radicalizzati a distanza, ne esiste una parallela. Quest’ultima si rivolge all’élite del movimento e per diffondere informazioni classificate ai distaccamenti.

La vignetta di Strasburgo

Questa notte Al Taqwa Media Foundation, sigla simpatizzante pro-Is o ISIS-linked group o ISIS-aligned group, ha pubblicato la prima vignetta sull'attentato di Strasburgo. Non si tratta di una rivendicazione ufficiale. Come abbiamo avuto modo di dimostrare negli anni, terroristi e simpatizzanti amano i videogame ed i disaster movie statunitensi. Quello utilizzato nello vignetta di Strasburgo è il famoso agente 47 dalla serie Hitman. Il simpatizzante ha rimosso la testa dell'agente 47 incollandone una "pronto uso" con una grossolana bandiera a mò di copertura del volto. Minacce ed un maggiore coinvolgimento dei simpatizzanti non sono affatto sorprendenti considerando il periodo natalizio. Tuttavia nonostante la promozione a mujahideen effettuata dallo Stato islamico, il ruolo dei simpatizzanti è praticamente irrilevante senza un'azione fisica di supporto che possa dare credibilità alle loro minacce. Nelle prossime ore tali minacce aumenteranno di intensità.

Trasformare ogni tipo di fallimento in successo

La propaganda dello Stato islamico era inizialmente strutturata sulla immediata rivendicazione così da dare l’illusione di una portata globale. Una tattica che ha fatto molto presa in Europa. Tuttavia nel fallito attentato avvenuto il 15 settembre dello scorso anno all'altezza della stazione di Parsons Green, nella zona residenziale di Fulham, lo Stato islamico ha adattato la sua propaganda. L’episodio non è stato ignorato, ma lodato. La mancata deflagrazione dell’IED è stata accantonata, privilegiando le capacità del gruppo di colpire il Regno Unito per la quarta volta in sei mesi. E’ un’evoluzione che l’Occidente tarda a capire. I governi occidentali devono dedicare notevolmente più risorse alle comunicazioni strategiche ed alle operazioni di informazione volte a scardinare il nuovo impianto della strategia di narrazione dello Stato islamico. Se l’Occidente non riesce a prendere atto della transizione da organizzazione insurrezionale a rete terroristica clandestina, non sarà in grado di elaborare una efficace ed adeguata strategia. La propaganda è essenziale per la sopravvivenza dello Stato islamico sia come gruppo che come idea per coltivare quella profondità strategica digitale. È un meccanismo prezioso con il quale far valere l’acquiescenza nel suo proto-Stato ed un’arma penetrante con cui affermare la propria egemonia terroristica all’estero.

Negli anni a venire, servirà come bandiera attorno alla quale i veri credenti del califfato si raduneranno, una volta perduti i territori.

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