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Il Sud Sudan dà il via libera all'arrivo di un nuovo contingente di pace

Al termine del summit dei paesi dell'Africa dell'Est è arrivata la notizia che in Sud Sudan verrà inviata una nuova forza d'interposizione africana per aiutare il paese a uscire dalle violenze

Il Sud Sudan dà il via libera all'arrivo di un nuovo contingente di pace

E' una notizia che ridà un po' di speranza al Sud Sudan: il governo sud sudanese ha accettato il dispiegamento sul suo territorio di una forza di interposizione. La decisione è arrivata al termine del summit dell'IGAD ( Intergovernamental Authority on Development), l'Organizzazione per lo sviluppo degli stati dell'Africa orientale, che si è tenuto ad Addis Abeba, e al termine del quale, venerdì, il segretario esecutivo Mahboub Maalim ha dichiarato in modo laconico: '' ll Sud Sudan ha accettato''.

La decisione di inviare un contingente di supporto ai 12mila Caschi blu della missione Onu, è stata presa dopo che, a luglio, quattro giorni di violenti scontri hanno di nuovo infiammato Juba provocando oltre 300 morti e più di 60mila rifugiati.Sud Sudan, la guerra è tornata

Il Sud Sudan, che ha ottenuto l'indipendenza nel 2011, dal 2013 è sconvolto da una guerra civile che vede contrapporsi le principali etnie del paese, i dinka e i nuer, che fanno capo rispettivamente al presidente Salva Kiir e al vicepresidente Riek Machar. Ad agosto 2015 una tregua aveva fatto cessare le ostilità tra i governativi del presidente e i ribelli del vice, ma a luglio 2016 la situazione per quattro giorni è di nuovo precipitata facendo temere il peggio.

Il via libera al dispiegamento di un nuovo contingente di peacekeeping è una notizia che è stata accolta con stupore, dal momento che il presidente Salva Kiir si era strenuamente opposto all'arrivo di un contingente internazionale nel suo Paese. Ad oggi non sono ancora state concordate le modalità e le tempistiche del dispiegamento delle forze di pace, ma l'arrivo di una nuova forza internazionale si spera possa aiutare il Sud Sudan a uscire dalla crisi in cui versa. Perchè se da un lato c'è la minaccia costante di una ripresa feroce degli scontri, dall'altro si assiste a una crisi umanitaria estrema.

Stando infatti ai report dell'Onu, su una popolazione di11 milioni di abitanti, 6 milioni hanno bisogno urgente di aiuto.

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