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In Sudafrica esplode la guerra dei tassisti

La faida tra le sigle che si contendono le tratte più importanti si consuma tra attentati e rappresaglie. Decine di morti dal 2014. I pendolari vivono nel terrore

In Sudafrica esplode la guerra dei tassisti

In Sudafrica esplode la faida dei tassisti. Le associazioni dei conducenti di auto e furgoncini a noleggio, da mesi, regolano i propri conti a colpi di pistola. Nemmeno una settimana fa l’ultimo omicidio e i pendolari adesso tremano: per loro arrivare al lavoro sani e salvi sta diventando una vera e propria avventura mentre le dimensioni dello scontro iniziano a diventare insostenibili.

Centro dello scontro è la regione del Limpopo, nel nord del Paese. Motivo della guerra il controllo del territorio: le due sigle Letaba e Oaks, infatti, si contendono il diritto di agire e lavorare in esclusiva lungo le stesse lucrose tratte battute ogni giorno da centinaia di lavoratori pendolari. Però la guerra coinvolge spesso anche altre strutture e organizzazioni di tassisti che lamentano già troppe vittime. L’escalation della violenza è diventata insostenibile. I funerali si susseguono a un ritmo impressionante e ogni rito, ogni commemorazione diventa un'occasione per pianificare vendette e ritorsioni.

Eppure i tentativi di "armistizio" ci sono stati ma nella primavera del 2015 gli incontri tra le parti, tese e poco disposte a negoziare, non portarono che a clamorosi buchi nell'acqua. E' un affare poco regolato, dove vige la legge del più forte e che frutta parecchi quattrini, secondo i report di numerose associazioni, ai mammasantissima del radiotaxi che gestiscono il mercato. Lo stato delle cose, poi, arroventa il clima già rovente che si respira nell’area dove da giorni si susseguono gli scioperi e le manifestazioni dei minatori.

Come riporta la televisione sudafricana Sabc, l’ultimo bollettino della guerra dei pullmini è drammatico. Ucciso un appaltatore e ferito, per rappresaglia, un autista rivale. Ma è dal 2014, quando è esplosa, che la guerra continua a mietere vittime. Tra cui, non di rado, persone che con la faida non hanno proprio nulla a che spartire. E infatti i pendolari, adesso, vivono nel terrore il tragitto casa-lavoro.

“Non sai mai quello che può accadere, è una situazione insopportabile”.

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