Tunisi ferita

Sui social solidarietà alle vittime di Tunisi

"Je suis Bardo" è solo uno degli slogan che campeggiano su Twitter e Facebook come segno di vicinanza al popolo tunisino e ai turisti colpiti dal terrorismo

Sui social solidarietà alle vittime di Tunisi

Nel mondo è forte lo sdegno per l'attacco terroristico avvenuto a Tunisi. Trova sfogo soprattutto sui social network. Molti si fanno fotografare con dei cartelli su cui campeggiano scritte tipo queste: "Je suis Bardo", "Je suis la Tunisie" oppure "Je suis Tunis". Slogan che ricordano la campagna di solidarietà per l’attacco al magazine francese Charlie Hebdo, e poi mettono la foto in rete. Altri si limitano a condividere quelle scritte. E il tam-tam si fa sentire, sempre più forte. Anche se l'impatto mediatico sembra essere minore rispetto ai fatti di Parigi. Quasi che ci fossero dei morti di serie A e di serie B, in base al luogo in cui avvengono gli attentati.

Chi non fa differenze manifesta invece la propria vicinanza ad un paese che è ancora sotto choc per l’attacco
avvenuto al museo nazionale del Bardo.

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