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Sul Vogue di settembre la "whistleblower" Chelsea Manning

Dopo la scarcerazione, Chelsea Manning sul magazine in costume da bagno

Sul Vogue di settembre la "whistleblower" Chelsea Manning

È un nome di quelli che contano quello della fotografa chiamata a realizzare l'immagine che accompagna un articolo sul numero di settembre di Vogue America. È uno scatto di Annie Leibovitz a far bella mostra di sé sul magazine femminile, ma la notizia vera è un'altra ed è che la protagonista del pezzo è Chelsea Manning.

Uscita dal carcere a maggio di quest'anno, la 29enne ex analista d'intelligence delle forze armate americane, nata Bradley, si era vista commutare la pena dall'ex presidente Barack Obama, intervenuto su una sentenza che l'avrebbe tenuta in carcere per 35 anni per avere collaborato a rendere pubblici migliaia di documenti classificati.

Di nuovo in libertà, dopo avere seguito nel carcere militare di Fort Leavenworth, in Kansas, le terapie necessarie a iniziare la riassegnazione sessuale, Manning è ritratta sul numero del 125 anniversario di Vogue su una spiaggia, con un costume da bagno dal taglio classico.

Un post condiviso da Chelsea E. Manning (@xychelsea87) in data:

"Credo che la libertà sia fatta così", ha scritto sul suo profilo Instagram, inaugurato dopo la scarcerazione, pubblicando la fotografia che finirà anche nelle edicole. Su Vogue una lunga intervista su come la sua vita sia cambiata dopo essere stata rilasciata.

Manning, che sta lavorando a un memoir su quanto le è accaduto, racconta di come già da piccola sapesse "di essere differente", ma che gli insegnanti la spingevano "a giochi più competitivi con i maschi".

Poi riflette sull'ubiquità dei social network, ricordando come, prima dei sette anni di carcere "fossi l'unica ad averli. Ero una novità" e attribuendo al costante uso degli smartphone "molta di questa mancanza di comprensione e polarizzazione".

La scelta di Vogue di dare spazio a Manning arriva in un momento in cui il tema dei transessuali nell'esercito americano è già argomento di dibattito.

Proprio ieri una prima causa è stata intentata contro il presidente Donald Trump e altri alti funzionari dell'amministrazione, dopo che la Casa Bianca ha lasciato intendere di voler tornare indietro rispetto a quanto fatto da Obama, impedendo alle persone trans di servire come militari.

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