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Svolta nelle indagini sul tentato avvelenamento di Skripal

Sono stati identificati i presunti autori del tentato avvelenamento dell'ex spia russa

Svolta nelle indagini sul tentato avvelenamento di Skripal

Svolta nelle indagini riguardanti l’avvelenamento della spia russa Sergei Skripal, 66 anni e sua figlia Julia, 33. Una fonte anonima molto vicina alla polizia avrebbe rivelato alla stampa britannica Press Association l’identificazione di alcuni autori dell’attacco a Skripal. Scrive il Guardian che sarebbero tutti cittadini russi coinvolti.

Il riconoscimento sarebbe avvenuto tramite un controllo di immagini, riprese da telecamere a circuito chiuso presenti nei pressi del luogo dell’aggressione. Un controllo incrociato con la lista di entrate in Inghilterra nello stesso periodo, ha portato alla conferma dei nomi coinvolti.

Il 4 marzo scorso a Salisbury, in Inghilterra, l’ex agente segreto russo, da anni spia per il Regno Unito, era stato oggetto di un tentativo di avvelenamento insieme a sua figlia Julia.

La sostanza usata era risultata il novichok, un potente agente nervino. Da subito la polizia aveva accusato il Cremlino di non essere estraneo a quanto accaduto.

A causa di queste accuse si era aperta una crisi diplomatica tra le due Nazioni, che aveva portato addirittura all’espulsione di diplomatici di entrambe le parti. Anche il proprietario del Chelsea, Roman Abramovich aveva visto negato il rinnovamento del visto da parte dell’Inghilterra.

Skripal e sua figlia, dopo diverse settimane dal ricovero in ospedale sono stati dimessi senza particolari conseguenze. La stessa sorte non è purtroppo avvenuta per due vittime venute ignare a contatto con il veleno nei mesi successivi, in un parco poco lontano.

Una delle due persone, Dawn Sturgess 44enne senzatetto inglese, è morta a inizio luglio dopo aver avuto allucinazioni e difficoltà respiratorie. Stessi sintomi il compagno della donna, che risulta ancora ricoverato in ospedale.

Proprio oggi è previsto l’apertura dell’inchiesta sull’omicidio di Sturgess.

Scotland Yard, dopo accurate analisi, aveva associato il caso a quello di Sergei. Con la morte di una cittadina inglese, la Gran Bretagna ha potuto riaprire le indagini, questa volta per omicidio colposo.

Nessun commento per il momento sull’identità dei presunti accusati.

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