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Dolore sulla gioia dell'Islam: Medina colpita alla vigilia della festa

Kamikaze alla moschea della tomba di Maometto. Tre attacchi in Arabia Saudita

Dolore sulla gioia dell'Islam: Medina colpita alla vigilia della festa

Non poteva concludersi con un gesto più grave questo Ramadan insanguinato dal sedicente Stato islamico, che dopo avere rivendicato una serie di attentati in luoghi come Istanbul, Dacca e Baghdad, dove ha inferto un colpo durissimo a un Paese già provato, ha con tutta probabilità preso di mira anche Medina e l'Arabia Saudita.

Il mese più sacro per i musulmani, quello in cui si ricorda anche la rivelazione del Corano al profeta Maometto, arriva al suo culmine, alla festa dell'Eid al-Fitr, con tre attacchi nel reame del Golfo, di cui uno particolarmente simbolico.

Nel mirino dei jihadisti sono finiti prima il consolato americano a Jedda, in un tentativo di attacco fallito, poi una moschea a Qatif, in un'area del Paese a maggioranza sciita e che già in passato ha sofferto vittime per mano del sedicente Stato Islamico. Infine l'attacco più grave, alla moschea di Medina che ospita la tomba del profeta Maometto.

Se una rivendicazione ancora non è arrivata, in molti hanno già puntato il dito contro il sedicente Stato islamico, che non ha mai colpito a Medina, ma ha già preso di mira altri obiettivi in Arabia Saudita.

Paragonato ai terribili attacchi all'aeroporto Ataturk a Istanbul, o a Baghdad, nella zona di Karrada, l'attentato perpetrato da un kamikaze, in un parcheggio accanto al complesso della moschea, è stato meno letale: quattro agenti sono morti, per essere entrati in contatto con il suicida, contro le oltre 100 vittime in Iraq.

Ma a contare qui è il valore simbolico del luogo. Medina è il secondo luogo più santo dell'Islam, appena dopo la Mecca. Medina è stata attaccata alla vigilia del Piccolo Eid, la festa "della rottura del digiuno", il secondo momento più significativo nel calendario lunare dell'Islam.

Un attacco che non arriva isolato. Altre quattro persone hanno perso la vita a Qatif, già colpita a gennaio, e ancor prima ad agosto dello scorso anno, e due volte a maggio. Un obiettivo diverso in questo caso: gli sciiti della Provincia Orientale, dove solo una percentuale della popolazione segue la Sunnah, la corrente principale dell'Islam. Un nemico naturale per la follia jihadista.

@ACortellari

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