Mondo

Trump cambia registro: stavolta prevale la "colomba"

Discorso molto presidenziale quello di Trump. Che invita l'America alla riconciliazione e al superamento delle divisioni. Ma al contempo ribadisce gli impegni assunti in campagna elettorale

Trump cambia registro: stavolta prevale la "colomba"

Se qualcuno si aspettava un Donald Trump da battaglia, pronto a sferrare fendenti contro tutto e tutti, sarà rimasto deluso. Perché quello che ha parlato al Congresso, nel suo primo discorso sullo stato dell'Unione, è un presidente molto più pacato e moderato del solito, che rivolge appelli all’unità, a perseguire uno scopo comune, a "trasformare la speranza in azione", rinnovando lo spirito dell’America. Toni nuovi, dunque, tracciando un’agenda ambiziosa all’insegna dell’ottimismo.

"Il tempo delle battaglie futili è alle nostre spalle - osserva -. Il tempo del pensare in piccolo è finito. Da questo momento in poi l’America sarà spinta dalle nostre aspirazioni e non bloccata dalle nostre paure. Sono qui per un messaggio di forza e unità che arriva dal profondo del mio cuore", ha detto Trump, iniziando con il condannare le minacce e gli atti di vandalismo contro i centri ebraici. Ha dunque promesso una riforma fiscale "storica", chiedendo investimenti per 1.000 miliardi di dollari per le infrastrutture e garantendo la costruzione "di un grande grande muro" al confine con il Messico. Ha assicurato infine che "l’esercito avrà tutti i mezzi per prevenire nuove guerre" e che saranno costruite nuove alleanze internazionali, fermo restando il sostegno "forte" alla Nato.

In quasi tutto il suo discorso Trump - come ha riconociuto lo stesso Washington Post, da sempre ostile nei suoi confronti - è stato decisamente presidenziale. Ha dimostrato di sentire la responsabilità dell'incarico che ricopre e ha invitato tutti a superare i rancori della campagna elettorale. Qualcuno si è chiesto: qual è il vero Trump? Questo che invita l'America a riconciliarsi e a marciare unita, verso obiettivi comuni, o quello che fino a ieri sembrava voler andare avanti come un carro armato, infischiandosene delle divisioni?

Un commentatore politico della Cnn, notoriamente anti-Trump, ha commentato in questo modo il discorso di Trump: "Ci sono molte persone che hanno ottimi motivi per avercela con lui e per temerlo. Ma questo è stato uno dei momenti più straordinari nella storia della politica americana, punto. E ha fatto qualcosa di straordinario. Chi spera che Trump diventi pian piano più presidenziale, unificante, dovrebbe essere felice. Chi spera che resti questa specie di macchietta, cosa che trova sempre il modo di fare, dovrebbe essere preoccupato: perché con questa cosa che gli avete visto fare, se trova un modo di farla ancora e ancora, lo vedremo in giro per otto anni. Ci sono molte cose nel suo discorso che sono state false o sbagliate, a cui mi oppongo e mi opporrò. Ma stasera ha fatto anche qualcosa che non può essergli tolto: è diventato il presidente degli Stati Uniti".

Lui sembra voler archiviare, almeno per un tratto, le polemiche, e schiacciando il pedale sul sentimento nazionale, strizza l'occhio a tutti gli americani: "Tutte le nazioni del mondo, amici o nemici, capiranno che l'America è forte, l'America è orgogliosa, l'America è libera". Ed ha inneggiato "all'inizio di un nuovo capitolo della grandezza americana", a "un nuovo orgoglio nazionale che sta conquistando il Paese" e a "un'ondata di ottimismo che sta mettendo alla nostra portata sogni impossibili". "D'ora in avanti - ha aggiunto - l'America sarà guidata dalle nostre aspirazioni, non oppressa dalle nostre paure. Dobbiamo avere il coraggio di esprimere le nostre speranze. E sperare che queste speranze e i nostri sogni si trasformino in azioni". Paradossalmente questo passaggio a molti ha ricordato Obama. Quello della speranza e del cambiamento.

Trump ha capito che può essere utile fare leva sulle stesse corde.

Commenti