Economia

Il "dopo Trump" non fa paura. E le Borse Ue chiudono piatte

Dal "Trump Slump" al "Trump Bump". Wall Strett guadagna dopo l'elezione del tycoon e traina le Borse Ue. Smentiti ancora una volta i gufi

Il "dopo Trump" non fa paura. E le Borse Ue chiudono piatte

Ci avevano detto che sarebbe stata l'apocalisse finanziaria. Ma così non è stato. Tutto sommato Donald Trump non dispiace alla finanza. E non solo come imprenditore. Anche da presidente degli Stati Uniti è stato accolto positivamente dai mercati globali. Dopo un iniziale sbandamento, le Borse del Vecchio Continente hanno accresciuto i propri guadagni sulla scia della buona chiusura di Wall Street e del rally dei mercati asiatici.

L'agenzia internazionale Standard & Poor's conferma "Aa+" al rating degli Stati Uniti. L'outlook, in più, resta stabile. E l'orizzonte dei mercati si rasserena dopo lo choc per la vittoria di Trump alle elezioni americane. Non è certo un mistero che la finanza mondiale tifasse per Hillary Clinton. In più di un'occasione hanno reso pubblico il proprio endorsement. Tuttavia l'appello all'unità di Trump appena è stato eletto e la mano tesa della sua avversaria sembrano aver rassicurato i mercati. Se la vittoria dei "Leave" al referendum sulla Brexit si era risolta in qualche seduta volatile seguita da un ritorno alla normalità, non solo il trionfo di Trump non ha causato alcuna apocalisse sui mercati ma l'indomani le turbolenze hanno addirittura lasciato il passo ai guadagni. Il temuto "Trump Slump" non si è quindi verificato, anzi, è stato seguito da un "Trump Bump", con l'andamento rialzista di Wall Street che ha trainato le borse europee a una chiusura decisamente positiva.

Oggi, nonostante in prima battuta fossero partite di slancio incoraggiate dalle performance di Tokyo e di Wall Street, le Borse europee hanno chiuso negative una giornata non semplice da interpretare, dove l'unico comparto in rialzo deciso e uniforme è quello bancario. I principali listini hanno risentito della frenata di alcuni settori come utilities e tlc, quelli che più di tutti pagheranno l'impatto del rialzo dei tassi associati all'arrivo di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti. Ad aver tranquillizzato gli investitori è prima di tutto la maggioranza conquistata dai Repubblicani alle coeve elezioni per la Camera dei Rappresentanti e il Senato. Un Congresso ostile avrebbe minato decisamente l'azione di governo di un'amministrazione Trump, che invece dovrebbe procedere senza eccessivi intoppi (sebbene, come è noto, parte del 'Gop' non lo ami affatto).

Nel suo primo discorso da presidente eletto, Trump ha fatto un'appello all'unità del Paese, utilizzando accenti molto più morbidi di quelli adottati in una campagna elettorale decisamente velenosa e rassicurando quindi i mercati.

Va però sottolineato che già nella notte, mentre i dati attribuivano sempre più Stati al tycoon, Goldman Sachs aveva diffuso una nota nella quale asseriva che una presidenza Trump non avrebbe avuto impatti eccessivi sui listini, dando così la linea al mercato.

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