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Trump in Israele, la sinistra insorge. "Via i neo-nazisti dal parlamento"

Parlamentari arabi e israeliani contro il faccia a faccia previsto con Netanyahu

Trump in Israele, la sinistra insorge. "Via i neo-nazisti dal parlamento"

"Prima della fine dell'anno, andrò in Israele". Donald Trump lo aveva annunciato ieri, con un breve messaggio su twitter. E oggi sembra essere arrivata la conferma di un primo incontro nell'agenda del controverso candidato repubblicano.

Se fino a poche ore fa BuzzFeed sottolineava che da Gerusalemme nessuno sapeva nulla di incontri ai vertici né con gruppi di pressione vicini ai repubblicani, pare ora che Trump vedrà quantomeno il primo ministro Benjamin Netanyahu.

Un incontro destinato a far discutere e che già ha portato lo scompiglio tra i parlamentari. Fonti vicine al governo chiariscono sulla stampa israeliana che Netanyahu "non condivide ogni dichiarazione di ogni candidato", mettendo le mani avanti.

Intanto da sinistra chiedono a gran voce di tenere Trump lontano dal parlamento, soprattutto dopo le sue recenti dichiarazioni sui musulmani, mentre il miliardario chiede di poter visitare la Spianata delle moschee, un'altra richiesta che promette di far discutere.

I musulmani non dovrebbero entrare negli Stati Uniti, ha detto ieri, almeno "fino a quando i nostri rappresentanti non avranno capito cosa sta succedendo". Parole che a molti non sono andate giù, tanto che oggi Landmark, una multinazione con base negli Emirati, ha giurato di tagliare tutti i leagami con Trump, mentre lui chiariva che se andrà in Israele di certo non passerà dalla Giordania.

È previsto per il 28 dicembre l'incontro con il premier Netanyahu. Intanto a sinistra c'è chi lo definisce "un razzista", come Omer Bar Lev, di Unione sionista, chi chiede al primo ministro di cancellare l'incontro (Michal Rozin, di Meretz).

E chi, come Ahmad Tibi, della Lista araba unita, va oltre, definendo Trump "un neo-nazista" e chiedendo che alla Knesset non sia fatto entrare.

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