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Trump, Obama è chiaro: "No interferenze, ma non starò zitto"

Pronto a lasciare spazio al nuovo presidente, avverte: "Casa Bianca lo cambierà"

Trump, Obama è chiaro: "No interferenze, ma non starò zitto"

È un'abitudine consolidata, nel passaggio di potere tra un presidente e l'altro, quella di non mettersi troppo i bastoni tra le ruote, lasciando che l'amministrazione faccia il suo lavoro. Lo sa bene Barack Obama, che nonostante le differenze cruciali che lo dividono da Donald Trump, in questi giorni sta improntando la sua comunicazione a una distensione dei toni con il nuovo inquilino della Casa Bianca.

Lo ha ribadito ancora, facendo l'esempio del suo predecessore, George W. Bush, che "non avrebbe potuto essere più cortese", sostenendo, come aveva già fatto anche la Clinton nel suo discorso dopo la sconfitta, che a Trump deve essere data una chance per governare, senza che "qualcuno spunti ogni volta" a fare le pulci all'amministrazione.

Carta bianca? Non proprio. Nonostante dall'insediamento in poi Obama non avrà più un ruolo ufficiale a Washington, il due volte presidente americano non vuole comunque essere messo del tutto in disparte. "Come cittadino, se ci saranno questioni su valori e ideali, che riterrò necessario difendere, le valuterò caso per caso".

A chi gli chiede se il Trump presidente sarà lo stesso che si è visto nella campagna elettorale, roboante e dalle dichiarazioni choc, non assicura nulla. Ma su un punto è chiaro: "La realtà lo costringerà ad aggiustare l'approccio".

La Casa Bianca cambia chi ci abita.

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