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Turchia, "due ergastoli per Gulen". Ordinata chiusura giornale

In arresto giornalista di Hurriyet. Tribunale chiede di chiudere foglio filo-curdo

Turchia, "due ergastoli per Gulen". Ordinata chiusura giornale

Sono in tutto 2.527 le pagine del fascicolo in cui si snoda l'accusa contro Fethullah Gulen, l'imam che da anni vive in Pennsylvania e che la Turchia accusa per il tentato colpo di Stato dello scorso 15 luglio.

Nel documento preparato dalla procura di Usak, città nell'area centroccidentale del Paese, si chiedono per lui due ergastoli e pene complessive per 1.900 anni di carcere. Le accuse sono pesantissime: "tentata distruzione dell'ordine costituzionale attraverso la forza" e "formazione e guida di un gruppo terrorista", come l'organizzazione di Gulen è considerata in Turchia da almeno un anno a questa parte.

Nel frattempo 83 mandati d'arresto sono stati spiccati per altrettanti dipendenti del Tribunale anatolico, nel lato asiatico di Istanbul. L'accusa è di avere dei legami con l'organizzazione di Gulen, contro cui la Turchia sta mettendo in atto una grossa operazione di "pulizia" dal giorno del fallito golpe, tanto nella magistratura quanto nei media o nell'esercito.

Dal 15 luglio almeno 26mila persone sono finite in arresto. E il segno di una stretta anche sui media del Paese lo dà l'ordine di chiudere il quotidiano Ozgur Gundem, arrivato oggi. Il foglio è accusato di sostenere il Pkk curdo e già in passato era stato indagato, con alcuni giornalisti prima arrestati e poi lasciati nuovamente andare.

In arresto è finito anche Arda Akin, giornalista del quotidiano Hurriyet.

Rilasciato insieme ad altri diciotto dopo un primo arresto, è finito nuovamente in manette dopo che l'accusa ha presentato appello, accolto, per una nuova carcerazione.

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