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Uccise l'amante e la diede in pasto ai cani, il portiere-killer torna in campo

Era stato condannato in primo grado a 22 anni per l'efferato omicidio dell'amante, la modella Eliza Samudio. Rilasciato in attesa del processo d'Appello è stato messo sotto contratto dal club brasiliano Boa Esporte

Uccise l'amante e la diede in pasto ai cani, il portiere-killer torna in campo

È stato condannato in primo grado a 22 anni e 3 mesi, come mandante del sequestro e dell’omicidio dell'amante, eppure il club Boa Esporte, della serie B brasiliana, ha messo sotto contratto per due anni il portiere Bruno Fernandes de Souza, rilasciato dopo sei anni di carcere in attesa del processo d’Appello.

L'omicidio della modella Eliza Samudio aveva sconvolto il Brasile per la sua efferatezza. Secondo uno dei complici, un cugino di Bruno ucciso due anni dopo a colpi di pistola da due killer, l'ex amante del giocatore era stata rapita, strangolata, fatta a pezzi e gettata in pasto ai rottweiler, per far sparire ogni traccia.

Eliza era rimasta incinta del portiere, che il Milan aveva preso in considerazione come erede di Dida, in un festino post partita del Flamengo e, nonostante le minacce da parte del calciatore, ha deciso di far nascere il figlio Bruninho. Per questo motivo lui avrebbe commissionato il sequestro e l'omicidio dell'amante, avvenuto quattro mesi dopo il parto. Il bambino, la cui paternità è stata confermata dal test del Dna, sta bene e vive con i genitori di Eliza.

Alla barbarie avrebbero partecipato anche la moglie, un’ex amante del giocatore e un ex poliziotto. Il corpo di Eliza non è mai stato trovato, mettendo a dura prova la giustizia brasiliana. In primo grado, tuttavia, Bruno Fernandes de Souza è stato condannato a 22 anni e 3 mesi. Dopo 6 anni di carcere è stato rilasciato lo scorso 24 febbraio, in vista del processo d'Appello. E Rone Moraes, presidente del Boa Esporte, club della serie B brasiliana, non ha esitato a metterlo sotto contratto per due anni.

L'ingaggio del portiere ha scandalizzato il Brasile, dove, secondo i dati ufficiali, si consuma uno stupro ogni 11 minuti, per il profondo disprezzo dimostarto nei confronti della donna uccisa. Immediate le proteste in tutto il Paese, di gruppi femministi e non solo. Cinque degli sponsor del club hanno tolto il loro sostegno alla squadra dopo la decisione di Moraes. Il presidente del Boa Esporte però non è tornato sui suoi passi e, anche se non ha chiarito come intende portare avanti il club, ha ribadito che non si pente della propria scelta.

Non si sa ancora come la Fifa intenda fare i conti col ritorno del portiere.

Lui, intanto, che al Flamengo guadagnava 160mila euro al mese, non ha escluso di poter tornare in corsa "con naturalezza" per un posto tra i pali della Seleçao.

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