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Ucraina, 5 ore di trattativa tra Putin, Merkel e Hollande. Ma ancora nulla di fatto

Il vertice di Mosca tra Putin, Merkel e Hollande non ha partorito alcun risultato. Putin assicura: "La Russia non vuole la guerra con nessuno"

Ucraina, 5 ore di trattativa tra Putin, Merkel e Hollande. Ma ancora nulla di fatto

I colloqui sono stati costruttivi. Tradotto dal gergo diplomatico-politico, non c'è alcun accordo, anche se si continua a trattare. A Mosca il presidente russo Vladimir Putin, la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese François
Hollande si sono visti per affrontare la crisi ucraina e hanno discusso (per cinque lunghe ore) di un possibile documento congiunto sull'applicazione dell'accordo sul cessate il fuoco di Minsk (si risentiranno telefonicamente domenica). Nessun risultato concreto, dicevamo. Anzi, un risultato (indiretto) c'è: l'Occidente si è diviso, con l'Europa che porta avanti una linea morbida e gli Stati Uniti che, invece, fanno la voce sempre più grossa.

Anche se potrebbe essere un gioco delle parti.

"In base a una proposta della cancelliera tedesca e del presidente francese si lavorerà ora su un possibile documento congiunto per applicare gli accordi di Minsk". Lo ha detto il portavoce della Merkel, Steffen Seibert, in una nota diffusa dopo l'incontro a Mosca. La rivisitazione degli accordi dovrebbe prevedere l'immediato cessate il fuoco (con arretramento delle armi pesanti), lo scambio di prigionieri, un'ampia autonomia dell'est dell'Ucraina, il ritiro di tutti gli uomini armati non regolari e dei mezzi militari, per finire con il controllo (e la sicurezza) dei confini. Un piano, come si può facilmente intuire, molto ambizioso ma al contempo necessario, se davvero si vuole riportare la pace. Qualche "concessione" ai filorussi potrebbe essere fatta: a partire, ad esempio, dal riconoscimento delle zone conquistate e l'invio dei casci blu dell'Onu, per il peace-keeping, al posto degli ispettori Ocse.
Putin gioca all'attacco questa partita a scacchi diplomatica: vuol sfruttare fino in fondo le divisioni-incomprensioni fra Washington e l'Europa. E così rilancia, proponendo nuove possibili soluzioni. Il vicepresidente Usa Biden, dal canto suo, accusa duramente il leader russo, dicendo che vuole "l’escalation militare con l’invio di mercenari e carri armati". E denuncia la "doppia faccia" di Putin, "che chiede nuovi piani di pace mentre le sue truppe marciano nelle campagne ucraine". Ma, ammonisce Biden, "non gli permetteremo di ridisegnare la mappa d’Europa. Noi e l’Ue dobbiamo stare fermamente uniti a sostegno dell’Ucraina che sta lottando per la sopravvivenza".
"Penso che questa sia una delle ultime possibilità", ha detto Hollande, secondo quanto riporta Le Figaro. "Se non riusciamo a trovare un accordo di pace duraturo ha spiegato - sappiamo perfettamente lo scenario. Ha un nome, si chiama guerra". La Russia "non vuole la guerra con nessuno", ha assicurato Putin, anzi, "conta di collaborare con tutti". Il presidente russo conferma il proprio appoggio al piano di pace per la Repubblica ex sovietica propostogli dal cancelliere tedesco e dal titolare dell’Eliseo. Il leader del Cremlino tuttavia puntualizza che Mosca "mai accetterà un ordine mondiale diretto da un unico soggetto-guida incontrastato, che vuole rimanere tale". Putin osserva come "grazie al cielo" non ci sia "alcuna guerra lanciata contro il nostro Paese". Esiste invece, e "assolutamente", il "tentativo di impedire con vari mezzi il nostro sviluppo", ha denunciato, con palese allusione alle sanzioni occidentali, e di "alterare l’attuale ordine mondiale quale ha preso forma negli ultimi decenni, in seguito alla caduta dell’Unione Sovietica": con l’obiettivo appunto di arrivare a un mondo guidato da un unico soggetto, il quale "presume gli sia tutto permesso" mentre gli altri debbono accontentarsi "solo di quello che è permesso loro, e che corrisponde ai suoi interessi".
Gli Stati Uniti, ha detto il vicepresidente Joe Biden nel suo intervento alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco di Baviera, escludono una soluzione di tipo militare in Ucraina, ma continueranno a garantire assistenza a Kiev perché ritengono che "gli ucraini abbiano il diritto di difendere loro stessi. Non pensiamo che vi debba essere una soluzione militare, ma pensiamo che la Russia non abbia il diritto di agire in questo modo. Gli ucraini hanno il diritto di difendere loro stessi", ha sottolineato
Biden, che si è poi rivolto direttamente a Putin: "Lascia l’Ucraina o ne affronterai le conseguenze economiche". Per Biden "troppe volte il presidente Putin ha promesso la pace. Noi - ha aggiunto - dobbiamo giudicarlo dalle sue azioni, non dagli accordi che firma.
Il presidente ucraino Petro Poroshenko, intanto, fa sapere che l'Ucraina "chiede una tregua immediata". E aggiunge: "Noi non abbiamo mai violato", gli accordi di Minsk. Ribadisce poi che Kiev ha chiesto la consegna delle "armi non letali".
L'unica notizia veramente buona è questa: l’evacuazione della popolazione civile dalla zona di Debaltseve, nuova area calda del conflitto nell’est ucraino, dove Kiev e i ribelli filorussi hanno concordato un corridoio umanitario. Più di 2.800 civili, tra cui circa 700 bambini e 60 disabili, venerdi sono stati evacuati con oltre 20 bus da Debaltsevo, Avdiivka e Svitlodar, secondo l’alto commissario per i rifugiati dell’Onu. Chi ha deciso di lasciare la propria casa è stato trasferito più a nord di Donetsk, in località controllate da Kiev, come Sloviansk, Sviatogorsk, Kramatorsk e Grodovka, ma anche nella vicina regione di Kharviv. A Debaltsevo, strategico nodo ferroviario tra Donetsk e Lugansk, c’erano 25 mila abitanti ma la maggior parte era già fuggita. Solo circa 7000 erano rimasti. Una fuga disperata (ma necessaria) che ridà sollievo a una popolazione stremata.
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