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Ue, stretta sull'area Schengen: ​controlli per tutti alle frontiere

Bruxelles renderà i controlli alle frontiere esterne dell’area Schengen coordinati e sistematici

Ue, stretta sull'area Schengen: ​controlli per tutti alle frontiere

Rendere i controlli alle frontiere esterne dell'area Schengen coordinati e sistematici. I Ventotto hanno dato il via libera a un deciso rafforzamento dei controlli alle frontiere esterne dello spazio Schengen, attraverso una «modifica mirata» del codice che regola lo spazio di libera circolazione dei cittadini.

Il Consiglio europeo della Giustizia e degli Affari interni, convocato in sessione straordinaria dopo i sanguinari attentati terroristici di Parigi, ha chiesto alla Commissione europea di presentare proposte per una revisione dell'articolo 7 degli accordi di Schengen. L'Unione europea sembra aprire gli occhi. Anche se, per il momento, a parole. "Dobbiamo essere implacabili nella nostra determinazione - ha tuonato il ministro dell’Interno francese Bernard Cazeneuve - dobbiamo velocizzare la nostra azione, altrimenti l'Europa perderà la sua strada (i cittadini europei, ndr)". Proprio per questo i Ventotto hanno sottoscritto l'accordo di "applicare immediatamente i necessari sistematici e coordinati controlli ai confini esterni, tra cui degli individui che godono del diritto di libera circolazione". Le nuove misure rafforzeranno i controlli in modo che i documenti di chi entra nell'area di Schengen siano verificati sistematicamente a fronte delle banche dati su reati e sicurezza. Entro fine anno l'esecutivo europeo proporrà, quindi, un nuovo "codice" delle frontiere.

Oggi i ministri europei hanno deciso di accelerare l’attuazione di tutte le misure anti-terrorismo in diverse aeree. Per le frontiere esterne gli Stati dovranno organizzare i controlli "sistematici e coordinati" mediante la connessione a tutti i database Interpol, controllo automatico dei documenti entro marzo 2016. Gli immigrati saranno registrati sistematicamente (con la presa delle impronte digitali) con un rafforzamento dei controlli di sicurezza secondari. Se sarà necessario nei punti di passaggio più esposti interveranno delle squadre di intervento rapido di frontiera e funzionari di polizia. Da gennaio sarà, poi, assicurato lo scambio di dati fra Frontex, l'agenzia europea per le frontiere, e Europol. Prima della fine dell’anno occorre concludere le discussioni sul registro europeo dei passeggeri inclusi quelli dei voli interni sul quale è coinvolto direttamente il Parlamento europeo. I governi ritengono che i dati devono essere mantenuti per un periodo "sufficientemente lungo" e non devono essere limitati ai crimini di natura transazionale. Poi l’impegno alla cooperazione internazionale operativa per contrastare il traffico d’armi. Non nasceranno organismi europei per la gestione delle informazioni, ma gli Stati "assicureranno la cooperazione" sistematica sui dati relativi ai foreign fighter. Per questo Europol lancerà la piattaforma anti-terrorismo per la condivisione delle informazioni sul traffico illegale di armi e sul finanziamento del terrorismo.

Saranno, infine, rafforzati i controlli sui pagamenti non bancari, compresi i trasferimenti cash, di oro e in valute virtuali.

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