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Cade anche l'ultima barriera: ora ​il Pentagono apre ai trans

La decisione presa dopo l'apertura ai militari omosessuali. In America ci sarebbero già 15mila trans a prestare servizio in uniforme

Cade anche l'ultima barriera: ora ​il Pentagono apre ai trans

Sta per cadere anche l'ultimo tabù. Adesso il Pentagono si appresta ad aprire ai trans abbattendo il divieto che impedisce loro di prestare servizio militare. Se così fosse, svanirebbe anche l’ultima barriera di tipo sessuale per chi vuole indossare l’uniforme. La decisione per ora è non è stata ancora formalizzata ma, stando a quanto riporta l'Associated Press, l’annuncio potrebbe arrivare già in settimana.

Il provvedimento non sarà immediatamente effettivo. Ci vorranno, infatti, sei mesi per portare avanti le necessarie valutazioni anche di tipo medico, legale e amministrativo. Al momento, poi, la misura riguarderà soltanto i trans che già prestano servizio nelle Forze Armate. Chi invece vuole arruolarsi dovrà aspettare. Secondo fonti del Pentagono, che hanno preferito restare anonime, lo scopo, almeno in questa fase iniziale, è di impedire che i trans che già sono in uniforme siano costretti ad abbandonare la carriera militare.

Secondo una stima governativa, ci sarebbero infatti circa 15mila trans a prestare servizio in uniforme. "Spesso lo fanno in segreto - fanno sapere fonti qualificate - altre volte con la complicità dei loro comandanti o colleghi". Nel prendere la decisione finale, secondo l'Associated Press, i vertici militari avrebbero voluto dar seguito all'eliminazione nel 2011 del divieto che impediva ai gay di prestare servizio militare. Lo scorso giugno, durante una cerimonia al Pentagono per il mese del Gay Pride, il ministro della Difesa Ash Carter aveva dichiarato: "Vogliamo arrivare ad un punto in cui nessuno presta servizio in silenzio e dove trattiamo tutti i nostri soldati, marinai, avieri e Marine con la dignità e il rispetto che meritano". Lo stesso presidente Barack Obama aveva, poi, invitato alla Casa Bianca un aviere transgender, Logan Ireland, in occasione di un ricevimento per Lgbt Pride. A sua volta l’aviere era accompagnato dalla fidanzata, Laila Villanueva, una donna transgender caporale dell’esercito. "Ribadisco la visione del presidente - aveva detto in quell’occasione ai giornalisti il portavoce Josh Earnest - ed è anche quella condivisa dal ministro della Difesa, e cioè che gli americani che sono qualificati per servire (nelle forze armate) devono essere messi in condizioni di farlo e meritano di essere trattati con dignità e rispetto". Un segnale che i tempi fossero ormai maturi è arrivato anche all’inizio dell’anno quando le forze armate hanno approvato la terapia ormonale per Chelsea Manning, il soldato talpa di Wikileaks nata come Bradley Edward.

Manning si trova attualmente detenuta in una prigione militare e resta un militare dell’esercito, mentre deve scontare una pena di 35 anni.

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