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Usa, in manette ventenne che pianificava attentato al Congresso

Il piano del giovane dell'Ohio: entrare in Campidoglio, esplodere alcune bombe artigianali e aprire il fuoco inneggiando alla jihad

Christopher Cornell voleva fare un attentato al Congresso Usa
Christopher Cornell voleva fare un attentato al Congresso Usa

Un ragazzo di venti anni dell'Ohio, Christopher Lee Cornell, si era messo in testa di compiere un attentato contro il Congresso degli Stati Uniti. L'Fbi l'ha arrestato prima che potesse tentare di mettere in atto il suo piano, che prevedeva l'uso di bombe artigianali e di due armi semi automatiche (aveva con sé 600 munizioni). Pare si volesse ispirare all'Isis e per questo, nel suo folle progetto, c'era quello di fare fuoco, all'interno del Congresso, inneggiando alla Jihad. Conosciuto nella sua cittadina di Green Township, si faceva chiamare Raheel Mahrus Ubaydah ed era un simpatizzante dichiarato del sedicente Stato islamico. Finito in manette prima che potesse nuocere, deve ora rispondere di 

538em;">tentato omicidio di un funzionario del governo e possesso illegale di armi da fuoco con l’intento di compiere un crimine.

Il piano, come riportato dai giornali americani che citano funzionari Fbi, è stato bloccato nella fase iniziale. I federali avevano messo il giovane sotto controllo dopo che questi aveva twittato alcune frasi in cui esprimeva il proprio sostegno alla jihad, con la pubblicazione di video ed esaltando attacchi violenti compiuti in giro per il mondo. Insomma, aveva fatto di tutto per attirare l'attenzione su di sé. Questo lascerebbe ipotizzare che più che un vero terrorista si trattasse di uno squilibrato. Ma pericoloso, molto pericoloso, visto che era armato fino ai denti. 
 
Dopo essere stato contattato da un informatore dell'Fbi, alla fine di agosto, Cornell si è aperto rivelandogli alcuni dettagli molto interessanti: ha raccontato di non aver ricevuto l'ok da alcune persone all'estero, per portare a termine il suo piano, e di essersi alla fine deciso di fare da solo. Il 17 e il 18 ottobre l'incontro tra i due. Il ventenne dell'Ohio mostra all'informatore Fbi le spiegazioni, scaricate da internet, su come fabbricare una bomba e, un mese dopo, gli rivela il suo piano contro il Congresso. Dopo che il giovane acquista le armi, scatta l'arresto. Secondo il dipartimento per la Giustizia il piano di Cornell era solo nella fase iniziale e non c'è mai stato un serio pericolo. Certo, se non lo avessero fermato in tempo, probabilmente qualcosa di male il ragazzo lo avrebbe combinato, come lui stesso aveva rivelato. 
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