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Usa, suore sotto accusa: "Vacanze a Las Vegas con i soldi dei fedeli"

Le autorità cattoliche californiane hanno dichiarato, in merito allo scandalo, di volere adottare "drastici provvedimenti" a carico delle religiose indiziate dagli inquirenti di “appropriazione indebita”

Usa, suore sotto accusa: "Vacanze a Las Vegas con i soldi dei fedeli"

La Chiesa cattolica degli Stati Uniti è stata in questi giorni travolta da uno scandalo finanziario. Nella vicenda risultano coinvolte alcune suore californiane, accusate di avere sottratto fondi alle casse della diocesi di Los Angeles per soddisfare “esigenze di carattere privato”.

Secondo i media americani, la polizia del “Golden State” avrebbe per il momento incriminato due religiose, ma le indagini sarebbero ancora in corso al fine di individuare altri responsabili dello scandalo. Le due persone fermate, rimaste anonime, sarebbero insegnanti presso la St. James School, un struttura educativa cattolica situata nella cittadina di Redondo Beach, nella contea di Los Angeles. Costoro, negli ultimi “dieci anni”, avrebbero prelevato “senza alcuna autorizzazione” dai conti correnti della diocesi californiana oltre “mezzo milione di dollari”. Il denaro illegittimamente stornato dalle casse della comunità sarebbe stato impiegato dalle due suore nel “gioco d’azzardo” e in “lussuose vacanze”. Ad avviso degli inquirenti, le persone indagate avrebbero infatti utilizzato gli oltre 500mila dollari sottratti alla diocesi di Los Angeles per pagarsi “soggiorni in esclusivi alberghi di Las Vegas” e per giocare in “diversi casinò” della “città del peccato”.

Le autorità cattoliche californiane hanno dichiarato, in merito allo scandalo, di volere adottare “drastici provvedimenti” a carico delle due religiose indiziate dalla polizia di “appropriazione indebita”. L’Ordine di San Giuseppe, congregazione alla quale appartengono le suore incriminate, ha infatti subito comunicato alla stampa di avere aperto un “procedimento disciplinare” nei riguardi di queste ultime.

Tale istituzione ha quindi precisato che le responsabili dell'"esecrabile condotta" dovranno “restituire” alle casse diocesane “tutto il denaro” illegittimamente sottratto negli ultimi dieci anni.

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