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Usa, Ted Cruz attacca i social: "Censurano conservatori e pro-life"

Il senatore ha svelato che esiste un modello di censura delle voci conservatrici e pro-life. Censurata anche una frase di Madre Teresa di Calcutta

Usa, Ted Cruz attacca i social: "Censurano conservatori e pro-life"

Negli Usa un senatore del Texas, il repubblicano Ted Cruz, ha criticato fortemente Twitter e Facebook per aver bloccato una associazione pro-life rea di avere citato Madre Teresa di Calcutta che si esprimeva sull'aborto.

Per il senatore Cruz il modello di censura dei due giganti dei social media è "davvero pericoloso" ed ha spiegato che i maggiori funzionari di Twitter e Facebook non sono stati in grado di rispondere realmente ad una sua domanda sul blocco della citazione della santa albanese, fondatrice delle Missionarie della Carità, molto venerata particolarmente in India, dove sostenne i più poveri tra i poveri.

La frase "incriminata" della Santa cattolica è quella che ricorda che "l'aborto è profondamente anti-femminile. Tre quarti delle sue vittime sono donne: metà dei bambini e tutte le madri". "Qualcuno di voi è veramente d'accordo sulla folle idea che Madre Teresa sta pronunciando un discorso di odio? È questo un discorso di odio?", ha chiesto Ted Cruz durante un'audizione che si è tenuta presso il Senato (sul tema "Stifling Free Speech: Technological Censorship and the Public Discourse", vale a dire "soffocare la libertà di parola: la censura tecnologica e il discorso pubblico"), durante la quale ha mostrato la grafica del tweet su uno schermo. Sono seguiti dodici secondi di imbarazzato silenzio dell'interlocutore di Cruz, cioè Carlos Monje Jr., il direttore della "Policy and Philanthropy" di Twitter per gli Stati Uniti e il Canada che poi ha cercato di difendersi dicendo che anche dei post di abortisti sono stati censurati!. Il direttore delle politiche pubbliche di Facebook Neil Potts ha, invece, affermato che molto dipende dall'intenzione e dal contesto delle dichiarazioni o delle immagini o dei video condivisi.

Ted Cruz ha svelato che negli Usa esiste un modello di censura delle voci conservatrici e pro-life (specialmente se sono conservatori e pro-vita cristiani) sulle piattaforme dei social media, inclusi i post dall'organizzazione Susan B Anthony List e la campagna di marketing del nuovo film pro-life "Unplanned".

"L'estrema sinistra e le grandi aziende tecnologiche dicono che se non vuoi essere censurato, non devi dire cose con le quali loro non sono d'accordo", ha denunciato Ted Cruz durante un'intervista concessa all'emittente Usa Fox News. "Questa è davvero arroganza. La vediamo nei campus universitari, la vediamo nella grande tecnologia. Abbiamo avuto una testimonianza oggi con il produttore del film Unplanned, un film fenomenale che racconta la vera storia della trentottenne Abby Johnson, ex direttore della clinica di Planned Parenthood che è diventata una attivista pro-life", ha detto Cruz, spiegando che Google ha rifiutato di pubblicare gli annunci e Twitter ha rimosso la loro pagina web. "Hanno fatto tutto il possibile le grandi reti. Si sono rifiutate di trasmettere le loro pubblicità, e tuttavia è diventato il quattro film nei cinema più visto del paese".

Commentando la vicenda il sito Lifesitenews ha reso noto che i giganti dei social media e persino Amazon hanno fatto affidamento su gruppi radicali di sinistra degli Usa, come la Splc (Southern Poverty Law Center), la Glaad (Gay & Lesbian Alliance Against Defamation) e l'Hrc International Group (Human Resources Community). "Queste influenze, unite alle inclinazioni radicalmente di sinistra di molti dirigenti di queste compagnie, creano un clima politico e ideologico altamente tossico, persino pericoloso. Per questo motivo, dobbiamo continuare a parlare e parlare, raddoppiando e triplicando i nostri sforzi per far uscire il nostro messaggio, senza esitazione o trepidazione. O ci infiliamo in un armadio autoimposto pieno di paura e vergogna", ha scritto Michael L.

Brown.

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