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Venezuela, un blackout paralizza il Paese. Maduro: "Sabotaggio Usa"

Il governo venezuelano ha accusato gli Stati Uniti e le opposizioni di aver compiuto un atto di "guerra elettrica". Per Pomepo è frutto dell'incompetenza di Maduro

Venezuela, un blackout paralizza il Paese. Maduro: "Sabotaggio Usa"

Un enorme blackout ha colpito il Venezuela. Dal pomeriggio di ieri fino a questa notte, la capitale Caracas e la maggior parte del Paese sono rimaste al buio.

La corrente elettrica è stata interrotta alle 16.50 ora locale, colpendo i servizi fondamentali della capitale fra cui metropolitana e semafori. Migliaia di persone hanno dovuto lasciare il proprio posto di lavoro e le strade si sono riempite di persone impossibilitate a rientrare a casa con la propria automobile. Colpito anche l'aeroporto Simon Bolivar, oltre alle linee telefoniche e internet. Tutto questo in una delle città considerate più pericolose al mondo, e quindi con gravi rischi anche per l'incolumità delle persone.

Il presidente Nicolas Maduro ha subito parlato di "un sabotaggio" straniero che avrebbe colpito la principale centrale elettrica venezuelana. "Siamo stati presi di mira dalla guerra dell'elettricità", ha detto il ministro dell'Energia, Motta Dominguez. "Questa volta hanno attaccato la centrale idroelettrica di Guri". Su Twitter, il presidente Maduro ha accusato apertamente gli Stati Uniti: "La guerra dell'elettricità annunciata e diretta dall'imperialismo Usa contro il nostro popolo sarà sconfitta". E ha parlato alla nazione chiedendo ancora una volta di combattere contro le ingerenze estere.

Oggi, il governo di Caracas ha deciso di "sospendere le attività lavorative e di istruzione per la giornata di oggi per accelerare il processo di restituzione del servizio elettrico dopo il blackout della notte scorsa". Il vicepresidente, Delcy Rodríguez, ha annunciato che "questa misura resterà in vigore solo per questo venerdì per rendere possibile la normalizzazione del sistema elettrico, che ha subito un attacco di settori dell'estrema destra, appoggiati da funzionari politici imperialisti". Quindi tutto il governo conferma che, a detta del regime, quello che è avvenuto a Caracas e in altre regioni del Paese sudamericano sia stato, a tutti gli effetti, un sabotaggio da parte delle opposizioni e degli Usa.

Juan Guaidò, leader dell'opposizione, ha scritto su Twitter: "Ventidue Stati senza luce. Sei ore senza luce a Caracas è un record. Caos e indignazione: questo blackout dimostra l'inefficienza dell'usurpatore. La ripresa del settore elettrico e del Paese passa per la fine dell'usurpazione". Mentre gli Stati Uniti, attraverso le dichiarazioni di Mike Pompeo, hanno respinto le accuse di Maduro: "La mancanza di energia elettrica e di cibo è il risultato dell'incompetenza di Maduro". "No cibo, no medicine, no elettricità.

Prossimo passo: no Maduro", ha concluso il segretario di Stato Usa.

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