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In Venezuela i contraccettivi possono costare fino a 800 dollari

Sembra solo una nota di colore, ma è dovuto a una più grave mancanza di beni di prima necessità

Un murales dedicato a Hugo Chavez di fronte a una caserma a Caracas
Un murales dedicato a Hugo Chavez di fronte a una caserma a Caracas

È da anni che il Venezuela è costretto a fare i conti con una grave mancanza di beni di prima necessità. Non è raro, nel Paesi di Maduro, imbattersi in scaffali dei supermercati desolati o lunghe code, a causa di rifornimenti dall'estero che arrivano in maniera irregolare.

Una recente inchiesta della Cnn ha portato di nuovo alla luce questo problema, allargando l'indagine anche alla contraccezione. Non sono soltanto i beni alimentari a scarseggiare sul mercato venezuelano, ma anche preservativi e pillole. Tanto che non di rado si è costretti a ricorrere al mercato nero.

Delle farmacie di Caracas visitate dai giornalisti del network statunitense, "quattro non avevano condom e le altre quattro ne avevano un numero limitato. Due di queste vendevano soltanto preservativi di marca venezuelana".

L'alternativa è il "Mercado Libre", un portale da cui si accede più facilmente a determinati prodotti, ma con prezzi assolutamente non comparabili con quelli dei supermercati. Con uno stipendio mensile medio di 5602 bolivar, la Cnn ha trovato inserzioni per scatole da 36 preservativi che costavano fino a 755 dollari.

La conclusione che tira l'emittente è che purtroppo in pochi riescono ad avere accesso agli anti-concezionali. Il presidente Maduro aveva annunciato la costruzione di una fabbrica di preservativi, e ha mantenuto la parola data.

Ma quantità e qualità non sono assolutamente sufficienti a soddisfare le esigenze dei clienti.

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