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Violenti scontri in Sud Africa tra immigrati e manifestanti

In Sud Africa, nei pressi della capitale amministrativa Pretoria, sono in corso violentissimi scontri tra immigrati, provenienti dalla Nigeria e dalla Somalia, e cittadini sudafricani. Le forze dell'ordine sono intervenute con proiettili di gomma e lacrimogeni

Violenti scontri in Sud Africa tra immigrati e manifestanti

Scontri violentissimi in corso tra migranti, forze dell'ordine e manifestanti anti-immigrati in Sud Africa. Come riferisce il Los Angeles Times, a Pretoria, capitale amministrativa del Paese, la polizia ha impiegato proiettili di gomma, gas lacrimogeni e granate stordenti e arrestato 136 persone, molte delle quali armate di mazze e bastoni. I migranti, oggetto della contestazione, provengono da Nigeria, Somalia Pakistan e altri paesi africani. Gli scontri sono iniziati venerdì nella periferie di Pretoria e di Johannesburg: si teme un escalation di violenza pari a quella che si è verificata nel 2008, quando almeno 60 persone rimasero uccise e bruciate vive.

Essendo uno dei paesi africani più ricchi, il Sud Africa attira gli immigrati che cercano lavoro o scappano dai conflitti che dilaniano il continente africano. Tuttavia, il tasso di disoccupazione nel Paese è superiore al 25%, e gli immigrati vengono accusati dalla popolazione locale di portare via quel poco lavoro che c'è: da qui nasce la violenza xenofoba che colpisce negozi e imprese gestite da immigrati. Molti di queste piccole realtà, secondo i manifestanti, sarebbero a tutti gli effetti una copertura di attività illegali e criminali quali il traffico di stupefacenti o la prostituzione.

I politici incoraggiano le imprese ad assumere cittadini sudafricani, ma molte aziende ignorano quest'appello perché il costo della manodopera degli immigrati è più basso: in questo maniera possono essere pagati meno o non retribuiti affatto, mentre i cittadini, in questo cortocircuito, rimangono spesso senza lavoro. La situazione, provocata dall'immigrazione selvaggia e dalle inevitabili tensioni sociali che questo fenomeno genera, è drammatica, in un vortice d'odio e violenza destinato purtroppo a peggiorare: questa settimana a Rosettenville - nei pressi di Johannesburg - e ad Atteridgeville, nella zona ovest di Pretoria, molti negozi gestiti da immigrati sono stati dati alle fiamme e saccheggiati.

La Nelson Mandela Foundation, che porta avanti l'attività di sensibilizzazione e il messaggio di uguaglianza tra bianchi e neri, in un Paese che ha dovuto fare i conti con l'Apartheid, ha espresso il proprio disappunto nei confronti delle autorità che hanno concesso ai manifestanti anti-immigrati di scendere in piazza. “La Nelson Mandela Foundation - ha osservato la fondazione in un comunicato - condanna fermamente gli attacchi contro quelli che in Sud Africa vengono percepiti come stranieri. Questa manifestazione rappresenta un fenomeno molto preoccupante per la nostra democrazia”.

Come riferisce l'Associated Press, i manifestanti antri-immigrati hanno consegnato una petizione al Dipartimento degli affari interni di Pretoria, chiedendo al governo di “non dare agli immigrati l'autorizzazione di aprire nuovi negozi”; secondo tale petizione, questi ultimi sarebbero responsabili di fare concorrenza sleale con prezzi non equi. Il commissario di polizia Khomotso Phahlane ha ribadito che i manifestanti avevano tutto il diritto di farsi sentire e di protestare, aggiungendo che la marcia non era solo contro l'immigrazione, ma aveva lo scopo di far luce sul coinvolgimento di alcuni stranieri nella criminalità organizzata. “La nostra costituzione consente alle persone di esprimere la propria opinione”- ha ribadito il commissario ai giornalisti.

Tuttavia, l'appello del governo di mantenere la manifestazione nei binari della protesta pacifica è stato ignorato e la violenza ha prevalso.

In Sud Africa si sta consumando il dramma di un fenomeno, quello dell'immigrazione di massa, che alimenta tensioni sociali, violenze e odio.

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