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Wikileaks fornirà i dettagli sulle cyber-armi della Cia alle aziende hi-tech

Assange: "Abbiamo deciso di lavorare con loro per dare loro accesso esclusivo ai dettagli tecnici in nostro possesso in modo che possano sviluppare e realizzare soluzioni per le falle, così che le persone possano essere sicure"

Wikileaks fornirà i dettagli sulle cyber-armi della Cia alle aziende hi-tech

Wikileaks lavorerà con le principali compagnie tecnologiche del mondo per aiutarle a difendersi dalle cyber-armi della Cia. Lo ha annunciato oggi, in una conferenza stampa tenuta via internet dall’ambasciata dell’Ecuador a Londra, dove è rifugiato dal 2012, il fondatore della stessa organizzazione, Julian Assange.

L’annuncio arriva dopo la pubblicazione, martedì scorso, del più grande dossier mai reso pubblico finora, sull’arsenale di armi informatiche in mano all’agenzia statunitense che, secondo i documenti diffusi da Wikileaks, dal 2014 è in grado di spiare milioni di “obiettivi” nel mondo attraverso telefoni cellulari Apple, Android, Google e Microsoft, computer, smart-tv Samsung, oltre che di assumere il controllo delle automobili da remoto e di condurre operazioni di hackeraggio camuffandole come operazioni riconducibili alle intelligence di altri Stati, compresa la Russia.

Mentre l’Fbi ha aperto la caccia alla talpa che ha passato i file a Wikileaks, il fondatore dell’organizzazione ha deciso, quindi, che permetterà alle principali aziende hi-tech del mondo di accedere in via esclusiva alle informazioni sui metodi e sugli strumenti usati dalla Central Intelligence Agency per hackerare i software dei dispositivi. Al momento della pubblicazione del dossier, Wikileaks aveva reso noto, infatti, che non avrebbe rivelato gli aspetti tecnici del dossier, per evitare che finissero nelle mani degli hacker di tutto il mondo. Dopo aver pubblicato un sondaggio tra gli utenti di Twitter, chiedendo loro se fosse opportuno che Wikileaks lavorasse direttamente con le compagnie tecnologiche, fornendo loro ulteriori dettagli per aiutarle a risolvere le falle nei software nel più breve tempo possibile, l’organizzazione ha però annunciato che svelerà le informazioni secretate ai principali produttori di prodotti hi-tech.

"Voglio annunciare che dopo aver valutato quale sia per noi la miglior via di procedere e ascoltando le richieste di alcuni produttori, abbiamo deciso di lavorare con loro per dare loro accesso esclusivo ai dettagli tecnici in nostro possesso in modo che possano sviluppare e realizzare soluzioni per le falle, così che le persone possano essere sicure", ha detto Assange che ha aggiunto che l’organizzazione fornirà “maggiori dettagli quando questo sarà accaduto”. Ieri, intanto, sia Apple, sia Google, avevano rassicurato i propri clienti sulla protezione assicurata dalle ultime versioni dei rispettivi sistemi operativi installati nei dispositivi.

Le informazioni già diffuse da Wikileaks sul cyber arsenale della Cia sarebbero solo la punta dell’iceberg, ha aggiunto, inoltre, Assange in conferenza stampa. Il giornalista australiano ha poi attaccato la Cia: "Ha perso il controllo di tutto il suo arsenale di armi informatiche, è il più grande arsenale di virus e trojan del mondo, può attaccare la maggior parte dei sistemi che usano giornalisti, persone del governo e cittadini comuni, non lo hanno protetto, lo hanno perso, e poi hanno tentato di nasconderlo". I programmi, inizialmente archiviati in un centro di intelligence informatica in Virginia, infatti, "sono passati di mano in mano a diversi membri dell'intelligence statunitense, senza autorizzazione e senza controllo", ha denunciato il fondatore di Wikileaks. La Cia, ha proseguito l’australiano, “sapeva da almeno due mesi di aver perso questo materiale, ma non ha avvertito i cittadini”, nonostante il rischio per la loro privacy e sicurezza.

Una vicenda che mostra la “devastante incompetenza” dell'Agenzia, secondo Assange.

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