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Montecristo, l'isola in un quadrante

La collezione top della Casa elbana si ispira alla natura di quei luoghi e convince

Fabrizio Rinversi

Era il 1986 quando Marco Mantovani lanciò il brand Locman, assumendone poco dopo il completo controllo e localizzandolo all'Isola d'Elba, apparentemente contro ogni logica. Eppure, ad oggi, i fatti dicono che ha avuto ragione, con un fatturato vicino ai 25 milioni di euro, oltre 1.500 punti vendita nel mondo e dodici boutique. A suo modo di vedere, il contatto quotidiano con la natura e il mare splendido dell'Arcipelago Toscano, ha innescato un processo creativo ed organizzativo straordinariamente virtuoso tale da costituire, a più di trent'anni di distanza, una consolidata «case history». Locman, poi, dal 2006 ha avviato la Scuola Italiana di Orologeria che, oltre all'attività formativa, implementa i calibri meccanici di maggior pregio impiegati nei modelli della Casa e porta avanti un'accurata sperimentazione sui materiali. È stato proprio il lavoro della S.I.O. a dar vita, quest'anno, alla linea Montecristo Carbon, realizzata in carbonio integrale Locman, materiale frequentato dall'azienda elbana dal 2003 (è stata tra i precursori nell'universo orologiero) e oggetto di un'opportuna evoluzione tecnica: le fibre di carbonio, dal diametro di 2 mm, sono tagliate e accoppiate a una resina polimerica, per poi essere poste all'interno di uno stampo, dove sono portate a temperatura controllata e a pressione elevata, al fine di ottenere un blocco duro come il titanio, non soggetto alla corrosione e leggerissimo. Il risultato, carrure/anse su pezzo unico, è fluido, sinuoso, e le dimensioni si riducono rispetto al passato, con la zona anse svuotata a determinare tre segmenti raccordati da una barra orizzontale per l'aggancio del cinturino. Anche il quadrante, protetto da un vetro piatto con trattamento zaffiro, è realizzato in fibra di carbonio, incorniciato in un rehaut graduato in ABS, materiale termoplastico iperleggero e molto resistente alle variazioni di temperatura. La linea è stata declinata nel solotempo automatico e nel cronografo al quarzo, con il movimento del primo, elaborato dalla S.I.O. visibile attraverso il fondello in titanio con oblò di cristallo; il cinturino è in silicone traforato e vellutato.

Sul fronte cronografico, poi, la collezione Montecristo è stata arricchita dalla versione Automatico 516, tricompax con data, basata sull'affidabilità dell'ETA-Valjoux 7750 (a vista lato fondello), modificato nella racchetteria e con tutte le componenti al top della qualità. La classica cassa Montecristo monoblocco è in titanio e acciaio (pulsanti, corona, inserti su anse e lunetta PVD oro rosa), impermeabile fino a 10 atmosfere, mentre il quadrante è smaltato nero con ampio rehaut decalcato con la scala oraria e con quella tachimetrica sul piano superiore.

Montecristo è la collezione più rappresentativa di Locman e prende il nome e l'ispirazione dall'isola che si staglia, interamente montuosa, selvaggia ed inespugnabile, a sud di Marina di Campo.

Il suo fascino misterioso si estende allo strumento misuratore del tempo: forse ha ragione Mantovani, quando afferma che bisogna saper ascoltare e cogliere i suggerimenti della natura.

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