Economia

Montezemolo e la politica a Confindustria giovani: "E' ora di salire sul ring"

Guidi, presidente dei giovani industriali: "Senza rigore siamo un Paese spacciato, ma senza crescita si muore". Poi la richiesta alla politica: "Servono riforme attese da anni". L'ex presidente: "Salire sul ring della politica"

Montezemolo e la politica 
a Confindustria giovani: 
"E' ora di salire sul ring"

Santa Margherita Ligure - L'arena è quella del convegno dei giovani industriali. Luca Cordero di Montezemolo si lancia nella competizione politica. La discesa in campo tanto sospirata. L'intenzione non è chiara, espressa in modo deciso, ma comunque l'invito è generalizzato agli imprensitori. "Non si può sempre lamentarsi, bisogna dare anche un contributo perché le cose cambino veramente. Parlare dalla tribuna senza andare in campo è sempre facile". Montezemolo strappa molti applausi dalla platea dei giovani imprenditori. L'ex presidente di viale dell'Astronomia fa esplicito riferimento alle parole della presidente Guidi che, a conclusione della relazione, invita gli imprenditori "a salire sul ring, a smettere di accontentarsi di essere solo spettatori". "Abbiamo bisogno di una classe dirigente civile, che abbia la capacità di prendere posizioni" aggiunge poi Montezemolo.

Attacco ai politici "Se non si riesce a tagliare quattro province o consigli di amministrazione pletorici, uniche discariche che funzionano per occupare politici trombati non si va da nessuna parte" ha affermato Montezemolo nell’intervento al convegno dei giovani imprenditori di Confindustria. "Oggi la più grande azienda del Paese in termini di occupati - ha osservato - è la politica, che ha un costo è 200 rispetto ad esempio ai 77 della Francia. C’e una serie di situazioni che andrebbero tagliate per investire nel futuro. Ognuno tira più o meno a farsi gli affari propri. C’è un distacco dalla politica, è praticamente un Paese fai da te".

La Guidi e le riforme "Senza il rigore siamo un Paese spacciato. Ma senza crescita siamo un Paese morto". Ecco perché "quella tra rigore e crescita è una falsa antinomia". A dirlo è il presidente dei giovani imprenditori di Confindustria, Federica Guidi, nella sua relazione al 40esimo convegno dei giovani industriali. "Mai come in questo momento - ha aggiunto Guidi - ci vuole assoluto rigore nei conti pubblici, ma mai come in questo momento, andrebbe messa in campo tutta la forza di quelle riforme che il Paese aspetta da anni, e che possono riaccendere la crescita: le liberalizzazioni, una riforma fiscale che anche a parità di saldi almeno razionalizzi gli adempimenti, un importante snellimento e semplificazione della p.a., proseguendo e rafforzando gli sforzi del ministro Brunetta".

Le disillusioni dei giovani La leader dei giovani di Confindustria si è soffermata sul "futuro che non c’è", descrivendo il pessimismo degli under 40. "Il pessimismo dei giovani - ha detto Federica Guidi - affonda le sue radici nell’evidenza di una disillusione". Chi è "nato in Italia sente parlare di riforme da più di venti anni. Le hanno promesse maggioranze di centro-sinistra e maggioranze di centro-destra. Poi l’inadeguatezza del nostro quadro normativo, le strozzature procedurali della nostra amministrazione, la continua stratificazione burocratica sono una certezza consolidata, al punto da essere quasi un dato naturale, per chi ha l’età dei giovani imprenditori presenti" al convegno. Così, dice la presidente dei giovani imprenditori, "sono certe solo due cose. Primo, così come è il sistema non funziona. Secondo, tutto continuerà a rimanerà così com’è".

Bene Tremonti Al ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, "va l’indiscusso merito di avere tenuto ferma la barra nella tempesta della crisi, contrastando con determinazione politica e coraggio personale tutti coloro che volevano tornare all’Italia degli anni Settanta, all’Italia della spesa pubblica come soluzione di tutti i problemi" ha detto ancora la presidente dei giovani di Confindustria.

Referendum sull'articolo 75 Il federalismo fiscale "sarà fondamentale", ma deve essere pensato non solo sui saldi, ma anche su un intelaiatura di regole che assieme garantiscano e responsabilizzino le autonomie". A dirlo è il presidente dei giovani Imprenditori. La Guidi lancia una proposta: perché il federalismo funzioni la cittadinanza deve essere informata e attenta all’uso che viene fatto delle risorse a essa prelevate tramite la fiscalità. Dunque "crediamo che un efficace complemento del federalismo fiscale potrebbe essere - ha spiegato - una provocazione culturale quale la revisione dei limiti che l’articolo 75 della Costituzione pone all’uso del referendum abrogativo e in particolare quello relativo alle leggi tributarie e di bilancio".

Guidi dunque ritiene sia "utile riflettere sulla possibilità di una revisione dell’articolo 75 della Costituzione".

Commenti