Politica

Montezemolo in politica, c'è la "benedizione" di Fli Verso un asse con Fini?

L'opposizione italiana ha in testa solo una cosa: mandare a casa il Cav. Sinistra e finiani plaudono la discesa in campo di Montezemolo. Fli: "Rinnovamento della politica". Soddisfatto anche Bersani

Montezemolo in politica, 
c'è la "benedizione" di Fli 
Verso un asse con Fini?

Roma - L'opposizione italiana ha in testa solo una cosa: mandare a casa Berlusconi. Ogni mezzo è buono, così come ogni alleanza o nuovo soggetto politico. Ecco, dunque, che all'orizzonte si profila la discesa in campo di Luca Cordero di Montezemolo, più volte annunciata e più volte smentita dal diretto interessato. Ma dopo l'ultima uscita sui giornali, in cui il presidente della Ferrari ha confessato di avere la "tentazione" di candidarsi, il suo impegno diretto in politica sembra ormai imminente. E' solo questione di tempi. E l'opposizione come reagisce? Bersani plaude, e abbraccia (idealmente) il "nuovo" alleato, o possibile candidato premier. Futuro e Libertà gli strizza l'occhio vedendo in Montezemolo il "contributo positivo" per scalzare l'asse Berlusconi-Bossi.

I finiani puntano su Montezemolo Secondo il finiano Italo Bocchino, se Montezemolo decidesse di scendere in politica darebbe un "contributo positivo" alla politica italiana. Il vicepresidente Fli spiega che "è tipico, nei periodi di crisi e di cambiamento, che soggetti forti della società civile possano scendere in campo per dare un contributo al rinnovamento della politica". "Se Montezemolo, che è oggettivamente impegnato da qualche anno attraverso l’associazionismo sui problemi del Paese con Italia Futura, decidesse di scendere in campo - argomenta Bocchino - sarebbe sicuramente un arricchimento nel panorama politico". Secondo Bocchino, il numero uno della Ferrari ha "le competenze per farlo e, se lo farà, potrà dare un contributo positivo".

Per il Pd l'appello è positivo "Ho trovato positivo l’appello di Montezemolo alle classi dirigenti e agli imprenditori che conoscono benissimo il crollo di credibilità del’Italia nel mondo. Lo dico da tempo: chi tace oggi come potrà parlare domani?", commenta il segretario del Pd. "Tutto quello che mette nuova energia nella cosa pubblica - aggiunge - è benvenuto". "Sia chiaro un punto - puntualizza Bersani -  Il tramonto di Berlusconi deve coincidere con la fine di un’illusione: una sola persona non ha la bacchetta magica. Il Pd vuole innovare, riformare le istituzioni e i partiti. Ma proprio per avere sia le istituzioni sia i partiti. È il tempo di leadership che siano dentro un collettivo. Solo in Italia si pensa che i problemi si risolvono con la scelta di una singola persona".

Ma Franceschini frena A differenza di Bersani, Dario Franceschini si mostra prudente sulla possibile discesa in campo di Montezemolo. "Mi pare che sia una denuncia molto critica e molto condivisibile dello stato in cui è l’Italia oggi", ha detto il capogruppo dei deputati del Pd alla Camera, intervistato a Mattino 5. "È una dichiarazione piuttosto implicita di discesa in campo", ha sottolineato, "vedremo, sicuramente è una personalità, ma prima deve essere lui stesso a dire in che modo, con chi, con quale schieramento, con quali programmi". Nonostante l'abbraccio (virtuale) di Bersani a Montezemolo i mal di pancia, a sinistra, sono già iniziati...

Cacciari punta sui delusi L'ex sindaco di Venezia sembra spingere la discesa in campo di Montezemolo. In un’intervista a Radio Popolare il filosofo ha provato a spiegare il progetto politico del presidente della Ferrari. "Credo sia quello di intercettare i voti di quell’area , del 40-50% di opinione pubblica che non va più alle urne e che non si riconosce in questo bipolarismo italiano, perché è fallito. Se Montezemolo riesce a intercettare quest’area di opinione pubblica, si colloca bene in questo vuoto politico, ha buone possibilità di candidarsi seriamente a presidente del Consiglio. Montezemolo vuole pescare nell’elettorato deluso di Pdl, Pd e anche della Lega, che al suo interno ha anche una componente moderata".

Alla domanda se il progetto di Montezemolo non si scontra con un’area già occupata dal terzo Polo, Cacciari ha replicato: "Il Terzo Polo non ce la può fare da solo, perché nonostante la buona volontà che ci mettono Fini, Casini e Rutelli, essi appartengono a una stagione politica che abbiamo alle spalle".

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