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Monti parla al Senato, ma la Lega lo contesta Lui apre alla Tobin Tax

Il premier: "Più credibili nell'Ue". La Lega insorge: "Ma quale Europa, parlaci delle pensioni". E Schifani sospende la seduta. Il Professore segue il maestro: "Tassiamo le transazioni finanziarie"

Monti parla al Senato, ma la Lega lo contesta Lui apre alla Tobin Tax

Bagarre al Senato dove Mario Monti doveva riferire del Consiglio europeo. Il premier ha esordito sottolineando che il Parlamento "ha un ruolo centrale per l’azione dell’esecutivo ed il futuro del nostro paese". Poi inizia a parlare di eurobond e Unione europea, dove grazie ai provvedimenti economici l'Italia ha riconquistato "credibilità e posizioni autonome". I leghisti lo interrompono continuamente: "Parlaci delle pensioni". E tirano fuori dei cartelli: "Basta tasse", "Non è una manovra, è una rapina", "Giù le mani dalle pensioni". Il Professore non perde la pazienza e risponde: "Avevo inteso che oggetto di questa riunione era l'Europa e il Consiglio europeo. Scusatemi se valorizzo il Parlamento...". Al presidente Schifani, definito "pagliaccio" dai senatori del Carroccio e apostrofato con un sonoro "vaffa...", non resta che sospendere la seduta finché non si sono placati gli animi.

Dopo qualche minuto l'audizione riprende, ma i senatori della Lega Nord restano in piedi, chiacchierano tra loro e danno le spalle al premier che, incurante, va avanti nel suo intervento e risponde alle proteste della Lega, Monti sostiene che "in sede europea uno dei modi per arrivare a meno tasse su chi produce e per le famiglie è anche quello di avere una fiscalità estesa anche al mondo della finanza". Motivo per cui "l'Italia è pronta a considerare questa posizione e ad unirsi a quelli che vorrebbero un’adeguata tassazione sulle transazioni finanziarie", istituendo la cosiddetta Tobin tax, proposta nel 1972 da quello che fu uno dei maestri di Monti, James Tobin.

Per Monti, inoltre, il Consiglio Ue "è stato abbastanza significativo", soprattutto sul tema degli eurobond - di cui l'Europa discuterà a marzo e che non sono un "mezzo subdolo per evitare la disciplina e il rigore finanziario" - e sul rafforzamento dell’operatività del fondo salva-Stati. "Nelle conclusioni", sottolinea, "non troverete la parola eurobond, ma segnalo due finestre aperte verso questo tema". Inoltre il premier ha precisato che "viene accelerata l’entrata in funzione del meccanismo europeo di stabilità", il che significa che non ci sarà possibilità di veto da parte di piccoli Paesi e "si potrà procedere più speditamente".

L’obiettivo del Consiglio Ue è quello di evitare che "il puro concerto bilaterale franco-tedesco domini l’Europa". Parlando di alcune decisioni prese a Deauville da Merkel e Sarkozy, Monti ha ricordato che "I 27 paesi hanno deciso che quella cosa deve essere tolta di scena. Questo è un messaggio collaborativo con cui si dice: Merkel e Sarkozy potete fare errori, è meglio che agiamo con con una consultazione preventiva tra tutti". C'è bisogno, quindi, di "far valere in quella sede una visione di metodo comunitario e una valorizzazione delle istituzioni comunitarie". È importante, inoltre, che l’Ue non "dimentichi che il problema è la crescita e l’occupazione".

Proteste della Lega anche al Copasir, riunito per l’audizione del direttore del Dis, Gianni De Gennaro. Marco Reguzzoni, capogruppo del Carroccio, avrebbe sostenuto che la presidenza del comitato - che spetta ad un partito di opposizioni - debba andare alla Lega.

In serata la Camera, poco prima dell'inizio della seduta fiume, ha bocciato in Aula la pregiudiziale di costituzionalità che i leghisti avevano sollevato sulla manovra.

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