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Mourinho rimpiange Vieira e si consola con Kolarov

Il tecnico nerazzurro ostenta tranquillità. Il francese gioca con il Chievo poi va da Mancini. Pandev subito in campo

Mourinho rimpiange Vieira e si consola con Kolarov

nostro inviato ad Appiano Gentile

Un José Mourinho come non l’avete mai visto, talmente sereno che quando gli hanno chiesto se ai giornalisti la Befana dovesse portare dolci o carbone, ha risposto che vanno bene anche i dolci. Ghigno dei giorni migliori.

Inutile girarci attorno, José attende rinforzi. È tornato sul tormentone del suo rapporto con l’Inter, ha parlato della partita di oggi alle 12,30, della preparazione svolta a Dubai, della partenza di Eto’o e dell’arrivo di Pandev, poi di Santon, Balotelli, Khrin e Arnautovic, perfino di Suazo, ma il succo era l’uscita praticamente certa di Patrick Vieira: «Ci sono poche possibilità che rimanga. Mentre noi stiamo parlando credo che le due società stiano già trattando il suo trasferimento». Detto con misurata preoccupazione: «Lui non è un titolare ma è sempre stato in rosa, ha giocato in tutte le competizioni, sa che qui è un giocatore importante, mi fido della sua professionalità, col Chievo gioca ma mi aspetto la sua partenza nelle prossime settimane. E non posso paragonare la sua cessione a quella di Suazo».

Patrick Vieira non vuole perdere il mondiale e vuole giocare con continuità, José non gliela può garantire. Se Roberto Mancini e il City sono in grado di dargliela, è giusto che parta. Ma Vieira sarebbe una ulteriore grande perdita dopo quella di Zlatan Ibrahimovic. Il francese ha uno spessore unico, ha giocato partite importanti, è una presenza in mezzo che non ha nessuna altra squadra in serie A. L’esperienza del francese non ha prezzo, mettetelo su qualsiasi prato e non lo vedrete mai soffrire complessi di inferiorità. La sua autonomia è ridotta, questo si sa, ormai prima di scattare gli si muovono i glutei, ma se non avesse la capacità di leggere dove finisce la palla, uno come lui non la toccherebbe mai. E infatti José è preoccupato perché non sa se l’Inter sarà in grado di sostituirlo adeguatamente: «Se verrà qualcuno, perfetto. Altrimenti perfetto ugualmente». Ma non sembrava molto convinto. L’uomo c’è e si conosce, si chiama Aleksandar Kolarov, 24 anni compiuti a novembre, 1,87, serbo, alla Lazio si è fatto un nome in fascia sinistra ma fa parte di quella tipologia di giocatori che stanno marchiando l’Inter: forza, altezza, tecnica, duttilità.

Già presentata l’offerta: comproprietà di Arnautovic e Khrin, valore 6 mln, più 8 mln cash. Claudio Lotito si dice risentito per l’affare Pandev, a Moratti ha sparato 15 milioni, poi 19, poi lo ha dichiarato incedibile. Un giochino che non passa, a giugno lo perde a zero, Ballardini si è già messo il cuore in pace, meglio trattare e Davide Santon in prestito con diritto di riscatto se lo deve scordare: «Nessuno in società pensa a questa soluzione». Detto questo Pandev gioca contro il Chievo e chiunque arrivi al posto di Vieira non varrà il francese.

Come successo con Ibra.

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