Controcultura

Mr Polly, ecco il don Chisciotte di Wells

Gian Paolo Serino

Un inedito H.G. Wells, insieme a Jules Verne padre della moderna fantascienza con romanzi come La macchina del tempo, L'uomo invisibile o La guerra dei mondi, si rivela tra le pagine del suo romanzo La storia di Mr Polly, pubblicato nel 1910 e da noi quasi sconosciuto.

Arriva ora per la prima volta in edizione integrale (quelle del 1915 e del 1919 per i Fratelli Treves intitolate Storia di un uomo che digeriva male erano incomplete) un Wells che abbandona scenari apocalittici per regalarci un'irresistibile tragicommedia su un uomo in crisi di mezza età, il Mr Polly del titolo, che affronta le sue giornate tra un'odiosa routine in un paesino della campagna inglese e i sogni di gloria che gli attraversano la mente, esaltata dalla lettura di Stevenson, Conrad, Dumas, Rabelais. Un giorno l'uomo decide di suicidarsi, simulando un incendio nel suo negozio di abbigliamento, ma non gli riesce neppure quello. Lascia la moglie e parte per quelli che definisce «meditabondaggi» contro la «vita bestiosa» borghese. Wells non dimentica, tra pagine scritte in perfetto umorismo british, la critica sociale che lo ha sempre contraddistinto. Come quando scrive: «Se il quoziente intellettivo medio della nostra società fosse di poco superiore a quello di un povero idiota, la gente avrebbe già dato fuoco a buona parte di Londra e di Chicago e avrebbe costruito città più sane e vivibili». Mostrando le traversie di Mr Polly, quasi un precursore dei tanti turisti della vita, domanda: «La sua vita aveva mai avuto un inizio? Mai! Si sentiva come se la sua anima fosse stata soffocata e i suoi occhi bendati sin dalla nascita. Perché aveva vissuto in quel modo? Perché si era sempre piegato alle circostanze? Perché non aveva mai insistito per ottenere quello che desiderava, non le aveva mai veramente cercate, non aveva mai lottato, mai rischiato la vita piuttosto che rinunciare? Quelle erano le cose che contavano, non la sicurezza».

Tra i 100 romanzi imperdibili di tutti i tempi secondo The Guardian, libro amatissimo da George Orwell («Una commedia anarchica», scrive nei suoi Saggi), riscoperto da Nick Hornby («Una perfetta commedia sull'uomo medio») e David Lodge («Un moderno Mr Bean scritto da un Wells più in forma di Dickens»), racconta tutti noi, alla fine, anche le intelligenze e gli spiriti più raffinati, «creati per amare tramonti e cose del genere».

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