Cronache

Mura in pietra e grandi finestre Quando la casa è «bioclimatica»

Ecosostenibilità: quanti appelli abbiamo sentito a questa sorta di «etichetta»? Tanti e forse spesso non ne abbiamo catturato subito il senso. La mostra del premio di architettura «Intraluoghi» allestita al Chiostro di San Matteo fino al 16 maggio 2011 ci ha permesso di orientarci sul tema con 17 elaborati giunti da tutta Italia. Una seconda edizione che ha posto l’accento proprio sull’ecosostenibilità di opere costruite e non su carta. Tra i parametri valutati, non sulle intenzioni ma su dati di fatto, il risparmio in tutte le sue forme: energetico - in coppia con l’innovazione - e idrico, la scelta di materiali preferibilmente locali (nel raggio di 500 Km), rinnovabili o a contenuto riciclato. E ancora la sostenibilità economica, sociale e locale. Visualizziamo ciascun punto attraverso le tavole in mostra: possiamo soffermarci sui progetti vincitori - primo premio alla ristrutturazione di un asilo nido a Fisciano (Sa) a cura dello Studio Tomasone Associati - o correre a San Siro di Struppa per una verifica de visu. Vincitore del premio Provincia di Genova è un edificio bioclimatico ideato dall’Ad Studio Ariccio e Donato Architetti Associati.
Il progetto è nato facendo tesoro del carattere formale, funzionale, distributivo e anche tecnologico dell’edilizia storica residenziale. Case con spesse murature di pietra, con aperture più grandi verso sud e un equilibrio tra porte, finestre, scuri e tende a garantire il benessere dei suoi abitanti. È a questi principi che si è ispirato il nuovo edificio, implementandoli grazie a tecnologia e progettazione per essere elemento abitativo funzionale e armonico con l’ambiente in cui sorge e con i suoi cittadini. Lo spirito di un luogo alla resa dei conti è proprio questo e il nuovo edificio lo interpreta con i suoi tre piani (uno a cantina, due residenziali) sviluppati su altrettante fasce servite da una crosa pedonale. L’alloggio è un duplex rivisitato con ampia zona giorno e terrazza: spesse le murature - all’antica ma con mattoni a bassa conducibilità termica - tetto e finestre isolate tra doppi vetri e pannelli in fibra di legno, riscaldamento a metano e legna. Persiane verde «vagone» alla genovese, cotto, intonaco finito in arenino rosso mattone e tanta ardesia completano il tutto.

Così questo edificio bioclimatico, che ci racconta come l’ecosostenibilità tanto in voga sia figlia sì della tecnologia ma ancor prima di rispetto e tradizione, ha conquistato un premio del concorso «Intraluoghi» e soprattutto, ci auguriamo, anche i suoi inquilini, la famiglia che ne prenderà possesso questa estate.

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