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Murray, la speranza scozzese degli inglesi

Il britannico scende in campo a Wimbledon con un Paese che tifa per lui: il sogno è di riportare a casa il titolo che Fred Perry vinse per l'ultima volta nel 1936. A Londra è l'uomo del giorno, ma se andasse male ...

Andy Murray è l'uomo più ambito di Londra. È su tutti i giornali, tv, sui manifesti, sulla bocca di tutti. E soprattutto è a Wimbledon, a caccia di un titolo che i britannici non vincono da 73 anni, solo che Fred Perry era inglese, mentre Andy viene da Dunblane, Scozia. Poco importa? Forse. Per la gente di Londra (e dintorni) Murray è diventato l'ultimo appiglio dopo l'addio di Tim Henman, il vicino di casa - con quella faccia un po' così e quella villa giusto dalle parti dell'All England Lawn and cricket club - per riportare a casa il titolo più ambito. E più rimpianto.
Andy quest'anno ha fatto le cose per benino, vestendosi perfino con un bianco che nell'eleganza e nel marchio ricorda proprio il mitico Fred. Oggi scende in campo per il primo turno, ma la testa - non sua ma di tutti gli altri - è all'eventuale sfida con Re Roger Federer in finale, visto il ritiro di Nadal. Intanto i gionali ci sguazzano: come riporta la rassegna stampa del sito specializzato «Ubitennis.com» il London Paper - il giornale che si trova in metròopolitana - titola «Hopes of a nation ride on Murray», ovvero «le speranze di un popolo sulle spalle di Murray». Per il Sun Andy è «speranza e gloria», mentre il Daily Mail intima «Time to deliver Murray», che sarebbe come «è ora di portare a casa il risultato!». Lui, Murray, intanto fa le prove, mentre il Daily Telegraph rivela che il suo «brand» - almeno in patria -, può valere un giro d'affari di circa 100 milioni di sterline, ovviamente se mantenesse le aspettative. E se invece le cose dovessero andare male? Niente pauyra, i giornali sono già pronti: sarebbe in fondo soltanto colpa sua.

Colpa del solito scozzese.

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