Roma

Musei Offerta culturale da Giotto al Futurismo: impennata di visitatori

Roma città della cultura e affamata di cultura. Con un’offerta per tutti i gusti di privati, Stato e Comune. La grande pittura sul colle del Campidoglio con la mostra su «Giotto e il Trecento» al Vittoriano (dal 6 marzo più di 66mila visitatori) e con il «Beato Angelico. L’alba del Rinascimento», appena inaugurata, ai Musei Capitolini.
Al Museo Fondazione Roma (già Museo del Corso) la mostra «Hiroshige. Il maestro della natura», il fascino dell’oriente illustrato anche da incontri e conferenze sulla civiltà giapponese, che in 15 giorni ha registrato oltre 15 mila presenze, mentre al Chiostro del Bramante la grande rassegna su «Giulio Cesare» che chiuderà il 3 maggio ha toccato i 145 mila visitatori.
Per gli appassionati di archeologia italiani e stranieri, da non perdere la grande rassegna aperta da pochi giorni «Divus Vespasianus» sulla dinastia dei Flavi, dislocata in tre sedi diverse. Il nucleo più cospicuo di opere al Colosseo, il monumento più visitato (5milioni e 700mila ingressi nel 2008), con la fascinosa appendice nel Criptoportico Neroniano dove sono esposti i reperti relativi ai giardini. La Curia, dal prezioso pavimento in opus sectile riaperta dopo vent’anni, ospita le grandi teste dei Flavi e i meravigliosi plutei traianei.
Ma la mostra più seguita a Roma e in Italia con più di 80mila visitatori in un mese e mezzo è «Futurismo. Avanguardia Avanguardie» alle Scuderie del Quirinale. Subito dopo, con 70mila visitatori viene «Darwin» al Palazzo delle Esposizioni. Se si considera che nella tre giorni di «Road to Contemporary Art», la fiera di arte contemporanea appena conclusa (al Tempio di Adriano hanno esposto gli artisti delle accademie straniere che partecipavano per la prima volta), si sono contati oltre 30mila visitatori paganti, molti dei quali provenienti dall’estero, c’è di che essere soddisfatti. I dati sono dell’assessore capitolino Umberto Croppi che sottolinea come le iniziative culturali non siano riservate solo alle élites, ma anche alle masse. «Sono privi di fondamento i timori di chi crede che le grandi mostre impattino negativamente sui musei che le ospitano rimanendone condizionati - dice -. Piuttosto è vero il contrario se le due attività vanno di pari passo e in sinergia». Ai risultati positivi delle mostre si aggiungono quelli dei musei romani, capitolini in testa. «I dati di dicembre 2008 - prosegue - mostrano un incremento del 22 per cento rispetto a quelli di dicembre 2007, frutto delle attività di promozione e animazione. Il cui effetto si è riverberato anche sul mese di gennaio con un 2 per cento in più, in assenza di iniziative specifiche. E in controtendenza con quello che accade altrove». Merito anche di orari dilatati, di offerte variegate e di aperture al mondo dello spettacolo. È allora che si registrano i picchi più alti di frequenza. In questa ottica il 16 maggio Roma aderisce per la prima volta alla notte europea dei musei. Tutti aperti comunali e statali fino alle due di notte, gratis.

Anteprima Sabato Santo con letture di Gabriele Lavia nell’esedra del Marco Aurelio ai Capitolini.

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