Cultura e Spettacoli

La musica di Uto Ughi nella foresta dove nascono i violini più pregiati

Venerdì 31 luglio il grande violinista si esibirà sotto le Pale di San Martino, proprio dove crescono i celebri abeti rossi «di risonanza», che da sempre forniscono materia prima ai più esigenti liutai

Suonare ad alta quota è diventato un'attività quasi ordinaria, ancorché stagionale (d'inverno sarebbe impossibile con la neve alle ginocchia). Tanto che adesso si fanno pure i festival sulla cima delle montagne, come l'ormai popoalre «I Suoni delle Dolomiti». Una rassegna che sfrutta le cime più belle dell'Arco alpino come insoliti e suggestivi scenari per esibizioni di artisti e musicisti che spaziano tutti i generi musicali: dal jazz alle sonorità etniche, dalle melodie classiche alla world music. Ad esibirsi sono artisti internazionali che uniscono l'arte delle sette note alla passione per la montagna. A fianco di appuntamenti fissi come questo, però, ci sono anche esibizioni una tantum che vanno sottolineate. Non solo per l'unicità dell'evento ma anche perché uniscono signigicati particolari.
Come è il caso del concerto che il violinista Uto Ughi terrà venerdì 31 luglio proprio sulle Dolomiti. L'evento si terrà sotto le Pale di San Martino, uno dei punti più suggestivi e affascinanti della catena montuosa che proprio da quest'anno è divenuta patrimonio dell'Unesco. La scelta del luogo dell'esibizione non è casuale. Proprio sotto le Pale di San Martino, infatti, cresce un tipo di abete molto particolare. Molto amato non soltanto per il colore della sua corteccia (un rosso intenso) ma anche per la qualità stessa del legno del tronco. L'abete rosso, infatti, fornisce da sempre la materia prima per i violini e gli strumetni ad arco più pregiati
Questo particolare tipo di abete rosso viene detto di «risonanza». Si tratta in buona sostanza di una specie molto rara, da secoli utilizzata per la costruzione di strumenti musicali di pregio. Uto Ughi, cui è stato dedicato uno di questi abeti, suonerà per l'occasione musiche di Vivaldi, Dvorack e Mendelssohn.


Il concerto, interamente registrato dalle telecamere di Raiuno, fa parte di un più ampio progetto di collaborazione con Raiuno: un itinerio nel cuore e nelle radici della storia dell'uomo attraverso quattro concerti nei siti patrimonio dell'Umanità dell'Unesco, da Paestum a Gerusalemme, che saranno trasmessi su Raiuno nei mesi di agosto e settembre.

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