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La Mussolini: intesa possibile in nome dell’anticomunismo

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La Mussolini: intesa possibile in nome dell’anticomunismo

Francesco Kamel

da Roma

Alessandra Mussolini, europarlamentare e leader di Alternativa Sociale, giudica positivamente l’incontro con Silvio Berlusconi. In merito a un possibile accordo elettorale con la Casa delle libertà non si sbilancia ma dichiara: «Da parte mia c’è senso di responsabilità» anche perché «il mio anticomunismo è genetico».
Onorevole Mussolini, come è andato l’incontro con Berlusconi in Sardegna?
«L’incontro con il premier è andato bene. Certo è stata una prima riunione interlocutoria e abbiamo parlato in modo generico. D’altronde era il primo faccia a faccia dopo le elezioni regionali».
Come le è sembrato il Cavaliere?
«È stato cordiale e simpatico. Berlusconi mi ha fatto trovare su un tavolo tante pietre colorate ognuna con un significato. Alla fine mi ha regalato un ciondolo con una pietra rosa che significa serenità».
Avete parlato di un possibile accordo elettorale?
«Ci siamo parlati su basi politiche e non ci siamo occupati di collegi, accordi o legge elettorale. È stato un dialogo in cui ci siamo soffermati soprattutto sui punti sensibili di Alternativa Sociale e del suo elettorato: la famiglia, il lavoro, la difesa dei prodotti italiani. Su questi punti per noi fondamentali, si sta lavorando per vedere se si riescono a individuare delle convergenze».
Cosa ha detto al premier?
«Io sono stata franca. Ho detto che in Italia, i giovani soffrono troppo per la precarizzazione del lavoro. Ma allo stesso tempo ho riconosciuto che stando a Strasburgo, mi sono accorta che l’immagine dell’Italia all’estero è notevolmente migliorata. E questo lo si deve a Berlusconi».
Nessun abbozzo di trattativa?
«Si è parlato di temi politici. Ad esempio ho espresso la necessità di inserire nella Costituzione italiana la menzione delle radici cristiane. E poi ho sottolineato gli argomenti che ci interessano: il rifiuto dell’ingresso della Turchia nell’Unione europea, la necessità di affrontare le tematiche sociali, il lavoro, l’immigrazione».
L’accordo con la Cdl è possibile?
«Da parte mia c’è senso di responsabilità. Ci sono tra pochi mesi le elezioni amministrative in molte grandi città e le elezioni politiche. È un appuntamento importante per il Paese».
Ha parlato in rappresentanza di tutte le componenti di Alternativa Sociale?
«Sono andata da Berlusconi in rappresentanza di Alternativa Sociale e pertanto di tutto il cartello elettorale».
Sembra che Fini sia favorevole ad un eventuale accordo elettorale tra Cdl e As. Ma altri mugugnano.
«Credo che in politica i rapporti devono essere chiari: ci sono segnali di apertura. Io ho parlato solo con Berlusconi. So bene che nella maggioranza ci sono situazioni complicate. Ma credo che la serenità può aiutare tutti quanti».
Certo dal momento della sua uscita da An, ci sono state polemiche molto forti.
«In passato ci sono state battaglie dure ma sempre vere e alla luce del sole, senza coltellate alle spalle».
Lei è pronta per un passo del genere?
«Di fronte alle prospettive del Paese io non mi tiro indietro. Nello statuto di Alternativa Sociale c’è esplicitamente l’anticomunismo. L’ho fatto inserire io stessa».
È soprattutto il pericolo rosso a spingerla verso un accordo con la Cdl?
«Il mio anticomunismo è genetico.

Ma oltre a questo ci sono anche altre tematiche che per noi sono irrinunciabili».

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