Cronaca locale

Caserta, smantellate due grosse piazze di spaccio

Questa mattina in alcuni comuni in provincia di Caserta i carabinieri hanno effettuato un maxiblitz antidroga che ha portato allo smantellamento di due grandi piazze di spaccio e all'arresto di 11 persone

Caserta, smantellate due grosse piazze di spaccio

Nella mattinata di oggi, a Caserta, i Carabinieri del comando provinciale hanno smantellato due grandi piazze di spaccio, create e gestite da due diverse organizzazioni criminali della zona, che operavano in piena autonomia l'una dall'altra, ma che si rifornivano dalla stessa persona. ll maxiblitz antidroga, effettuato nel corso di un'indagine della Dda di Napoli, è avvenuto in due comuni in provincia di Caserta, Alife e Piedimonte Matese. In questi due piccoli paesi, infatti, sorgevano due piazze di spaccio di sostanze stupefacenti di ogni tipo, dalla cocaina all'hashish, che venivano vendute soprattutto a persone della zona.

I carabinieri di Caserta, insieme agli agenti delle compagnie di Capua e di Piedimonte Matese, indagavano su queste due piazze già dal 2016, quando ne hanno scoperto l'esistenza, individuando inoltre in Raffaele Riccardo il "grossista" che riforniva di droga entrambe le organizzazioni. Nel corso di successive indagini, i carabinieri hanno anche scoperto che i criminali usavano un'utenza dedicata ed apposita per ricevere gli ordini telefonicamente e fissare gli incontri, nei quali avveniva la vendita di droga. Avevano, inotre, delle tariffe fisse in base al tipo di sostanza stupefacente e alla quantità richiesta.

Ad Alife, un paese dell'Alto Casertano operava la famiglia Fargnoli, che aveva occupato un'intera palazzina per dedicarsi all'attività di spaccio, che veniva portata avanti da tutti i membri della famiglia, sia di giorno che di notte. In più, l'organizzazione criminale aveva anche installato un sistema di videosorveglianza per monitare la situazione e agire in tutta sicurezza. A gestire la piazza, in provincia di Caserta, erano Robert Fargnoli e la moglie Maria Assunta di Chello, che si occupava perfino di preparare il crack. Tutti e due sono stati arrestati insieme al figlio, Robert junior, che svolgeva il ruolo di pusher vero e proprio. L'altra organizzazione, invece, aveva sede a Piedimonte ed era gestita da Toni Porreca e Luigi Verolla, entrambi attualmente indagati.

Dopo il maxiblitz dei Carabinieri le due piazze sono state smantellate e ben 11 persone sono state arrestate, con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti e di detenzione, trasporto e cessione illecita di stupefacenti.

Sono state, poi, emesse misure di collocamento in comunità per due minorenni da parte del Gip del Tribunale per i minori.

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