Cronaca locale

Fa i bisogni nella storica piazza Sannazzaro: la denuncia con video di un cittadino napoletano

L’automobilista ha inviato le immagini al consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli

Fa i bisogni nella storica piazza Sannazzaro: la denuncia con video di un cittadino napoletano

Le immagini del video sono raccapriccianti: in pieno giorno si vede da lontano un uomo, all’apparenza molto giovane, che a piazza Sannazzaro a Napoli, nel quartiere di Mergellina, si abbassa i pantaloni, si accovaccia, e davanti a tutti fa i suoi bisogni. Un automobilista di passaggio ha filmato il deprecabile gesto del ragazzo e ha inviato il video al consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli, il quale raccoglie sul suo profilo Facebook le segnalazioni più disparate dei cittadini napoletani.

Questa volta l’automobilista chiede a Borrelli di intervenire e il consigliere regionale scrive un laconico commento sui social network: “Ecco come viene usata la fontana della Sirena di piazza Sannazaro a Mergellina. Che indecenza”. Il luogo è uno dei più prestigiosi della città. Piazza Sannazaro è uno degli slarghi più caratteristici di Napoli.

È celebre per la fontana della Sirena, che dona all'intero paesaggio un carattere di maestosità ed eleganza (alla creazione della fontana ha partecipato anche un giovane Francesco Jerace). Ospita pizzerie, ristoranti, chioschi, bar. Per la sua accessibilità, è un punto d'incontro, un cosiddetto "porto di mare", vicino al centro, al Vomero, Posillipo e Fuorigrotta, popolato dalla gran massa dei napoletani, ma anche da turisti, gruppi e personaggi tipici dell'underground locale.

In origine la linea della costa della zona era molto più arretrata e il mare occupava quasi l'intera area dell'attuale piazza. Solo nell'ultimo ventennio del XIX secolo fu compiuta la grande colmata a mare che strappò a questo un considerevole spazio, permettendo la realizzazione di via Caracciolo, di viale Gramsci e appunto di piazza Sannazaro. Fino a quel momento esistevano solo pochissimi palazzi, che sorgevano sulla riva del mare, lungo la via per Mergellina. Questi palazzi, tra cui si ricorda il casino della duchessa di Pescolanciano (esistente già nel XVII secolo e tuttora visibile) sorgono nella parte a nord-est della piazza, vicino alle tredici scese di Sant'Antonio e alla chiesa di Piedigrotta.

Successivamente, negli anni venti del XX secolo fu aperta la seconda galleria sotto la collina di Posillipo, la galleria Laziale (detta così perché fatta aprire dalla Società Edilizia Laziale) che sanciva il definitivo interesse urbanistico verso l'area occidentale, ancora immersa in un'atmosfera totalmente agreste (a Fuorigrotta) oppure incontaminata (come la stessa collina di Posillipo, fatta eccezione per i vari casali). Sulla piazza, che così accolse la fontana della Sirena proveniente dai giardini antistanti la vecchia stazione centrale, si affacciò l'ingresso alla galleria affiancato da due palazzi che chiudevano scenograficamente l'opera.

Secondo la leggenda, la sirena Partenope innamorata di Ulisse, cercò di ammaliarlo col canto e di attrarlo verso il profondo del mare (acque del Golfo di Napoli). L'eroe come è noto resistette facendosi legare all'albero della nave mentre costeggiava la baia. La giovane sirena si uccise e il suo corpo fu raccolto dalle correnti sullo scoglio di San Leonardo a Mergellina. Dal nome della sirena venne fondata Napoli.

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