Cronaca locale

Rubano dall'altare un calice dell'Ottocento: coppia denunciata

Un uomo e una donna sono stati bloccati mentre provavano ad allontanarsi a bordo di un treno della Circumvesuviana. Il calice è stato recuperato e restituito al parroco

Rubano dall'altare un calice dell'Ottocento: coppia denunciata

La Messa era appena finita. I fedeli stavano uscendo dalla chiesa quando dall’altare è sparito un calice con tutta la patena usata per coprirlo. In due l’avevano trafugato al termine della celebrazione delle funzioni delle 18. Ma a una donna non erano passati inosservati. L’identikit fornito dalla testimone si è rivelato fondamentale per individuare i malfattori e bloccarli mentre si stavano allontanando a bordo di un treno della Circumvesuviana. È successo ieri a Torre Annunziata, nella chiesa di San Giuseppe. Allertati dal sacerdote, don Ferdinando Ciani Passeri, sul posto – in via Plinio – sono giunti gli agenti della polizia di Stato del commissariato di Torre Annunziata.

Il prelato aveva denunciato anche sui social l’accaduto: “Nel pomeriggio di giovedì 7 marzo, intorno alle ore 18.30, abbiamo avuto un furto in parrocchia. Una donna con un ragazzo hanno rubato il calice e la patena d'argento che stavano sull'altare poiché da poco avevo celebrato la Santa messa. Sono dispiaciuto perché il calice era appartenuto al primo Rettore, il servo di Dio don Eustachio Montemurro, e usato successivamente anche dallo storico parroco Salvatore Fusco. Oltre ad andarsene via un raro pezzo storico e affettivo della parrocchia, è stato commesso anche un sacrilegio. È stata fatta la denuncia alla Polizia di Stato che subito ha avviato le indagini e ci affidiamo pregando all'intercessione di S. Giuseppe”.

Quel pezzo sacro è stato recuperato poco dopo dalla polizia di Stato, che ha denunciato in stato di libertà per il reato di furto aggravato un uomo e una donna. Gli investigatori hanno accertato che la coppia, approfittando del deflusso dei fedeli si erano avvicinati all’altare e avevano rubato un calice risalente al 1861.

Grazie alle dettagliate descrizioni fornite dalla donna che aveva notato la scena e lanciato l’allarme, i poliziotti hanno rintracciato, poco dopo, i due mentre tentavano di dileguarsi a bordo di un convoglio della Circumvesuviana che da Castellammare era diretto a Sorrento.

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