Politica

Napolitano come il Papa "Eccessivo consumismo rende la donna oggetto"

Alla Giornata internazionale della donna il capo dello Stato pontifica e fa la morale: "Le donne italiane sono ancora lontane dall’aver conquistato la parità"

Napolitano come il Papa 
"Eccessivo consumismo 
rende la donna oggetto"

Roma - "Il consumismo riduce la donna a oggetto". Non è il papa Benedetto XVI a chiedere uno sforzo maggiore perché sia spazzata via la "mercificazione" delle curve femminili. L'appello moraleggiante arriva dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che, in occasione della festa dell'otto marzo, invita gli italiani a lottare per raggiungere una parità sostanziale tra sessi.

Ora Napolitano pontifica come un papa Fa la ramanzina, tira un po' le orecchie e chiede sforzi maggiori. Va detto subito: non ci saremmo aspettati parole diverse. "E' necessario incidere essenzialmente sulla cultura diffusa, sulla concezione del ruolo della donna, sugli squilibri persistenti e capillari nelle relazioni tra i generi, su un’immagine consumistica che la riduce da soggetto ad oggetto, propiziando comportamenti aggressivi che arrivano fino al delitto", spiega il capo dello Stato denunciando che "le donne italiane sono ancora lontane dall’aver conquistato la parità in molti campi". Dal 1861, ricorda facendo un excursus storico, è stato fatto un lungo cammino, le donne hanno progressivamente conquistato spazio e diritti, "con una forte accelerazione nell’ultimo cinquantennio". Tuttavia, avverte Napolitano, "il divario di genere risulta anche dai rapporti internazionali, nella rappresentanza politica, nei media, ancora in qualche carriera pubblica, nella conduzione delle imprese e si manifesta anche con strozzature di genere nell’accesso al mercato del lavoro".

Napolitano invita a una nuova moralità Anche la chiusa del discorso alla Giornata internazionale della donna assume toni papali. Napolitano ricorda che si fa sempre più necessaria "un'opera di rinnovamento morale alla quale le donne di oggi, come quelle di ieri, sono chiamate a dare un contributo fondamentale".

"Sono certo - conclude il capo dello Stato - che anche le nuove italiane, le tante donne immigrate che sono diventate o diventeranno nostre concittadine, le tante che lavorano con abnegazione e senso del decoro, faranno anche esse la loro parte".

Commenti