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Napolitano: "Tensioni, ma sono potere neutro"

Il presidente della Repubblica alla cerimonia per il centenario dalla nascita di Norberto Bobbio: "L'approccio partigiano, normale per chi fa politica, è qualcosa di cui ci spoglia quando si sale al Quirinale. L'ho fatto io, come i miei predecessori. Il Capo dello Stato è un potere neutro"

Napolitano: "Tensioni, ma sono potere neutro"

Torino - "Le tensioni sono evidenti, ma vado avanti sereno". Giorgio Napolitano torna a ribadire il ruolo di neutralità del presidente della Repubblica sottolineando che ciascun Capo dello Stato che lo ha preceduto aveva una propria storia politica, ma non se ne è fatto condizionare. "Così come ci sono stati presidenti della Repubblica eletti in parlamento da una maggioranza che coincideva con quella di governo tal volta ristretta o ristrettissima, o da una maggioranza eterogenea e contingente. Ma nessuno - ha detto il Capo dello Stato - di loro se ne è fatto condizionare. Quello del Capo dello Stato 'potere neutro' al di sopra delle parti, fuori dalla mischia politica, non è una finzione, è la garanzia di moderazione e di unità nazionale posta consapevolmente nella nostra Costituzione come in altre dell’Occidente democratico".

Spogliarsi dell'approccio partigiano Il presidente delal Repubblica ha parlato nel corso di un convegno al teatro regio di Torino per il centenario della nascita di Norberto Boccio. "L’approccio partigiano, naturale in chi fa politica, è qualcosa di cui ci si spoglia in nome di una visione più ampia" ha detto Napolitano. "Tutti i miei predecessori - ha continuato - a cominciare nel primo settennato, da Luigi Einaudi avevano ciascuno la propria storia politica: sapevano, venendo eletto Capo dello Stato, di doverla e poterla non nascondere, ma trascendere. Quante tensioni e difficoltà comporti l’adempiere un simile mandato - ha concluso - proseguirò nell’esercizio sereno e fermo dei miei doveri e delle mie prerogative costituzionali".

Euqilibrio da tutti Napolitano ha approfittato di una citazione di Bobbio per affermare che non desisterà dal rivolgere a tutti il proprio appello "al senso della misura, al confronto costruttivo al rispetto delle istituzioni e alla considerazione dell’interesse comune. Per quanto diversi siano i soggetti politici oggi in competizione e in contrasto rispetto a quelli del periodo in cui ci scrivevamo e discorrevamo con Bobbio - ha detto il Capo dello Stato dal palco del teatro Regio - posso, mi chiedo, ripetere le sue parole di una lettera del 1992: 'Ci vorrebbe un po' di equilibrio da parte di tutti'?". Nonostante il Capo dello Stato si sia chiesto se farlo oggi rischi di essere "solo dar prova di ingenuità" ha detto che non desisterà dal suo appello "al senso della misura, al confronto costruttivo, al rispetto delle istituzioni e alla considerazione dell’interesse comune.

Sono convinto - ha continuato il Capo dello Stato - che molti italiani, al di là delle loro diverse libere scelte elettorali, lo condividono, ne avvertono la necessità".

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