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Nato in imbarazzo per il sequestro del poliziotto estone

Proteste da tutta Europa per il rapimento di Eston Kohver, portato in Russia e accusato di spionaggio: rischia 20 anni di carcere. Alleanza Atlantica alla prova

Sta mettendo in imbarazzo anche la Nato il caso del rapimento del poliziotto estone Eston Kohver da parte di agenti russi. L'ufficiale dell'agenzia di sicurezza del Paese baltico Kapo è stato rapito nove giorni fa da un gruppo di uomini armati russi che secondo il governo di Tallinn hanno commesso una violazione della sovranità territoriale estone per portare a forza il poliziotto in Russia. Kohver è apparso alla televisione russa dove è stato pubblicamente accusato di essere una spia. Il poliziotto estone è attualmente detenuto in Russia sotto l'accusa di aver portato con sé oltreconfine una pistola Taurus con munizioni, un registratore nascosto e altro materiale (tra cui 5000 euro in contanti) che «indicavano che stesse compiendo una missione spionistica».
Il servizio di sicurezza interno estone nega e sostiene che Kohver si trovava presso il confine ma in territorio estone, dove svolgeva la sua attività di specialista nel contrasto di reati alla frontiera. Tallinn denuncia che il poliziotto è stato rapito sotto la minaccia delle armi e con l'uso di una granata fumogena. Soprattutto, il governo estone lamenta la gravità dell'episodio e chiede che se altri casi come questo si verificassero la Nato (di cui l'Estonia è membro) intervenga in sua difesa. È ragionevole pensare che questo atto sia stato compiuto dai russi proprio per testare il livello di reazione a un'evidente provocazione contro il Paese baltico che il presidente Usa Barack Obama aveva scelto per avvisare il collega russo Vladimir Putin dell'intenzione americana e della Nato di proteggere i suoi alleati più esposti.

I Paesi europei, Germania compresa, hanno protestato con Mosca e chiedono il rilascio immediato di Kohver.

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