Cultura e Spettacoli

Il naufragio Rai dai tg fotocopia ai quiz taroccati

Ecco perché il nuovo corso della Rai è peggiore di quello vecchio

Il naufragio Rai dai tg fotocopia ai quiz taroccati

Il nuovo corso della Rai è peggiore di quello vecchio. Non mi riferisco alla bestemmia di Capodanno in diretta né all'errore che ha portato ad annunciare un minuto prima la mezzanotte. Banali incidenti facilmente evitabili con un minimo di attenzione. Sono i programmi a risentire della attuale gestione improntata a pressappochismo. Perfino L'eredità, gioco a quiz fortunato in onda sulla rete principale, denuncia una decadenza qualitativa preoccupante. Alcune sere fa se n'è avuta prova.Una signora finalista, chiamata a scegliere le cinque parole che costituiscono l'ossatura dell'indovinello che può condurre alla vincita di una somma cospicua, non ha fallito un colpo: le ha azzeccate tutte; buona sorte e abilità. Eccole: opera, fuori, articolo, mettere e Jeane. A questo punto per la concorrente si trattava di trovare una sesta parola (sostantivo o aggettivo) che si «sposasse» con le altre. Breve riflessione, dopo di che la donna pesca nel proprio cervello «mano». Perfetto. E spieghiamo il perché: «opera fatta a mano», «fuori mano», «articolo scritto a mano», «mettere mano al portafogli», «dare la mano a Jeane». Risposta esatta, avrebbe detto Mike Bongiorno. Invece no. Secondo gli autori della trasmissione la parolina magica era «norma».Quindi gli 80mila euro in palio sono rimasti nella cassaforte dell'ex monopolio. Una presa in giro non soltanto per la signora che si era impegnata con risultati apprezzabili nelle fasi intermedie del gioco, ma anche per i telespettatori che l'avevano seguita con interesse. Ma che senso ha «norma»? Qui viene il bello, si fa per dire. Si dà il caso che il vero nome di Marilyn Monroe fosse Norma Jeane Mortenson. A parte il fatto che Norma è un nome proprio e non un nome comune, nessuno ha pensato a una soluzione del genere in assenza di un legame tra Jeane e le altre quattro parole. E che c'entra la diva del cinema? Il quiz si è rivelato un imbroglio architettato apposta per non sborsare la cifra del premio. L'intento ingannatorio è evidente.La Rai che si abbassa così per risparmiare 80mila euro è indegna di fiducia. Il pubblico non è stupido e immagino che d'ora in poi sarà diffidente ogni volta che si sintonizzerà sull'Eredità, per quanto essa sia ben congegnata e induca la gente a parteciparvi da casa, ponendosi virtualmente in gara e tifando per questo o per quel concorrente. Certi mezzucci non si addicono alla più grande antenna del Paese, a un'azienda mastodontica che, comunque la si giudichi, ha raccontato nel bene e nel male la storia degli italiani.Segnali di scadimento si registrano anche nell'informazione della Rai, specialmente nei telegiornali, non per colpa - suppongo - dei direttori di testata. È l'organizzazione a essere difettosa. Tutti e tre i notiziari mandano in onda gli stessi servizi e insistono sulle stesse cose: il Papa è una presenza costante, una rubrica fissa quasi sempre posizionata in apertura a prescindere da ciò che egli dice e da ciò che fa; poi è immancabile una serie di filmati sulle beghe di palazzo, gossip di infima bottega politica; infine, cascami di cronaca, smog, surriscaldamento del pianeta, «prodezze» della criminalità, sbarchi dei migranti, e giù dichiarazioni di pseudo autorità perennemente uguali. Mai nulla di originale, mai un approfondimento, mai un'idea.

Da anni i tg srotolano la medesima merce avariata, distribuendola in fotocopia su tre reti. A che servono tre notiziari che sono la rimasticatura della stessa mappazza?

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