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«Ne ho visti tanti, ma nessuno come Rocca»

Il N°1 dei fotografi italiani: «Costantino era emozione: Ballesteros il Maradona del green»

Lo spettaore numero 1 - per mestiere - della Ryder Cup è italiano ed è un fotografo. Claudio Scaccini (classe '57) ci sarà anche questa volta, trascinando sul green i soliti chili di macchine fotografiche.

Scaccini, quante Ryder?

«Le tre di Costantino Rocca, nel '93, '95 e '97. Questa è la mia prima dell'era Molinari, e sono eccitato di fotografare in una gara così importante un personaggio così diverso da Costantino».

Chi è stato Rocca?

«Il pioniere italiano nel golf di altissimo livello: dava l'idea che non era capitato lì per caso, ci metteva proprio l'anima e lo faceva senza nascondere le sue emozioni. Il suo comportamento faceva davvero da contrasto nello sport dove tutti si arrabbiano ma mascherano al meglio le emozioni. Come fa il nostro fantastico Francesco Molinari».

Il golf Anni 90 era diverso.

«C'erano più personaggi importanti: Rocca doveva vedersela con Faldo, Ballesteros, Woosnam, Langer, gente che ha fatto davvero la storia di questo sport».

Lei gioca?

«Dopo dieci anni di corse in bicicletta, nell'87 a Venezia Mannelli e Di Ponziano e mi spinsero a tirare qualche palla sul green. Ci ho preso gusto e sono arrivato a 14 di handicap. Ora sono 18».

È il fotografo numero 1 del golf italiano, ma qual è lo sport che preferisce?

«Ho cominciato col calcio ma lì trovo difficile esprimere emozioni. Nel basket e nel golf ci riesco: un po' per fortuna, un po' per fiuto, un po' per esperienza, perché ormai so come reagiscono i più forti e so dove mettermi per catturare l'espressione giusta».

Chi è il Maradona del golf?

«Lo è stato Severiano Ballesteros: faceva colpi incredibili.

E poi veniva sempre perfetto nelle foto». VMar

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