Cronache

Nei cimiteri di Genova come al self service

Nei cimiteri di Genova come al self service

(...) precedente, il Comune ha pensato bene di cercare almeno di dissuadere i macabri cleptomani dai loro insani propositi, accollandosi la spesa dei cartelli intimidatori. Che intimidatori non sono stati, visto che in tutti i cimiteri cittadini le sparizioni sono all’ordine del giorno.
Chi è infatti abituato ai rubare ai vivi non si pone certo problemi di morale di far lo stesso con i morti, e se gli sembrerà che la tomba del suo caro sfiguri rispetto alle altre non ci penserà due volte a procurarsi piante e lumini saccheggiandone un’altra, invogliato anche dall’assenza di controlli. Addirittura a Rivarolo (Torbella), una tomba è stata derubata dei fiori per tre volte di fila in una stessa settimana, mentre a Molassana (Olivo) una signora ha rinunciato a lasciare lumini sulla tomba del figlio per il dispiacere di vederli regolarmente sparire, finiti magari come addobbo in qualche festa di Halloween.
Il furto di lumi, ceri e affini ha subìto un’impennata da quando è stata introdotta anche in Italia la festa americana di Halloween, cosicché anche da noi, intorno al 31 ottobre, vi è un proliferare di feste a tema i cui addobbi in stile cimiteriale, se autentici, risultano sicuramente più suggestivi e a buon mercato delle copie vendute in cartoleria. Un cero decorato con le zucchette-simbolo della festa può costare da 1,50 a 3 euro, ma il self service è certamente più economico. Senza contare poi il recente fenomeno delle bande giovanili di teppisti, specie sudamericani, che annoverano tra le varie prove di coraggio che un aspirante componente deve sostenere per entrare a fare parte della gang, proprio quella di introdursi di notte in un cimitero e portar via qualche prova che certifichi l’incursione. Cose queste tristemente risapute, anche se inspiegabilmente nessuno sembra voler prendere provvedimenti. Proprio come gli ambulanti nordafricani fotografati da Alessandro Maccarini a Staglieno nel 1999, mentre asportavano i fiori dalle tombe per poi rivenderli, alcuni addirittura fuori dal cimitero. Il Comune aveva allora disposto un servizio speciale di agenti che effettuavano ronde specifiche contro i furti intorno al 2 novembre, ma non appena il clamore destato dalla vicenda si è sopito, anche i controlli sono stati allentati e oggi, a Staglieno, di poliziotti non se ne vedono, mentre i fiori hanno ripreso a sparire.
E nel cimitero Monumentale proliferano anche i furti di resti umani, alimentati dal fenomeno delle sette sataniche in costante crescita, e quelli d’arte, soprattutto di statue in marmo di piccola o media grandezza, meglio se realizzate entro l’800 e meglio ancora se raffiguranti soggetti sacri, anche su commissione, che vanno ad alimentare il mercato nero del collezionismo antiquario, fiorentissimo in Liguria.

Il punto più basso è stato però raggiunto nel devastato campo dei bambini, sempre a Staglieno, dove qualcuno è stato così meschino da rubare addirittura tre puffi dalla vetrinetta sopra la tomba di un bambino.
(3-continua)

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