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Nel 1990, un sogno divenne realtà per una storia scritta con il cuore

L'omaggio a Walter Lange della casa sassone con un orologio d'eccezione

Fabrizio Rinversi

Il 17 gennaio scorso si è spento Walter Lange, pronipote di Ferdinand Adolph Lange, fondatore, nel 1845, dell'azienda orologiera «di famiglia». Fu proprio lui, maestro orologiaio, nel 1990, assieme al compianto Günter Blümlein, a coronare il sogno di dare nuova vita, dopo la distruzione e la successiva nazionalizzazione post-bellica del 1948, alla A. Lange & Söhne, sempre a Glashütte, nella ex Germania dell'Est. Abbiamo chiesto a Fabio Bertini, ex direttore generale di Pisa Orologeria e, oggi, consulente alla direzione, un ricordo di Walter: «È riuscito a tener vivo un sogno: ritornare padrone di una lunga storia familiare. Ebbe la caparbietà, dopo la riunificazione, di convincere una grande multinazionale (la VDO/Mannesmann), a far rivivere questa affascinante storia. Lo conobbi poco dopo l'arrivo dei primi orologi a Milano. Era un'inesauribile fonte di cultura orologiera. Mi stupì quando mi disse di voler andare alla Scala di Milano. Pensai fosse appassionato d'opera, mi adoperai per accompagnarlo al Piermarini. Il motivo? Il Re di Sassonia, Federico Augusto II, molti anni prima, decise di riprodurre l'orologio che domina il palco della Scala, nella Semper Opera di Dresda. Lange s'ispirò a quell'orologio per creare la Grande Data, segno distintivo di A. Lange & Söhne». L'orologio digitale «a cinque minuti» dell'Opera di Dresda, realizzato da Johann Christian Friedrich Gutkaes nel 1841, orologiaio di corte del Regno di Sassonia, primo maestro di Ferdinand Adolph, richiama proprio l'esemplare a scatto della Scala di Milano, costruito nel 1778 da Giuseppe Meghele. Quella Grande Data rimase impressa nella mente di Bertini nel corso del suo primo «incontro» con A. Lange & Söhne, durante la Fiera di Basilea del 1995: «Era una marca che stava nel mio mito immaginario. Rimasi colpito dall'essenzialità, dal rigore estetico che sapeva infondere personalità e forza al prodotto, dall'inedita costruzione tecnica: platina a tre quarti in alpacca, castoni avvitati, dispositivo a conoide e catena nella collezione «Pour le Mérite», la Grande Data (prima Casa in assoluto). Un'apoteosi di bellezza e forza. Nell'ottobre del '96, con precisione teutonica, arrivarono in negozio». Oggi la Maison ha voluto onorare la memoria di Walter con un modello speciale, il 1815 «Homage to Walter Lange», solotempo con piccoli secondi continui al 6, con una complicazione insolita, ossia i secondi saltanti centrali, che possono essere avviati o arrestati con il pulsante al 2 (utili per le misurazioni brevi), eredità di un'invenzione tecnica di F. A. Lange del 1867.

Il nuovo calibro manuale L1924 è ospitato su cassa da 40,5 mm in oro bianco (145 esemplari), oro rosa (90 pezzi), oro giallo (27 esemplari), cui si aggiunge una versione unica in acciaio con quadrante smaltato nero, che verrà battuta a un'asta di beneficienza.

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